10 ottobre 2016 09:24

François Hollande “si domanda se sia il caso” di ricevere Vladimir Putin in occasione della sua visita a Parigi, in programma il 19 ottobre. Il presidente francese ha espresso il suo dubbio in un’intervista che la televisione Tmc dovrebbe trasmettere il 10 ottobre e in cui Hollande avverte il suo collega russo che in caso di incontro gli dirà che il bombardamento di Aleppo costituisce un “crimine di guerra”.

Hollande ha rilasciato queste dichiarazioni per far capire a Putin che non è il caso di presentarsi all’inaugurazione, presso la fondazione Vuitton, della mostra delle opere raccolte all’inizio del secolo scorso da un grande collezionista russo. Da giornalista non ho lo stesso obbligo di un capo di stato verso la prudenza, quindi posso dirlo senza giri di parole: non è il caso che questa visita si svolga.

Pur trattandosi di una visita privata, la Francia non può accogliere l’uomo che sta aiutando Bashar al Assad a massacrare il suo popolo. La Francia non può accogliere il presidente di un paese che l’8 ottobre ha messo il veto al progetto di risoluzione sulla fine dei bombardamenti su Aleppo presentato da Parigi al Consiglio di sicurezza dell’Onu. La Francia non può accogliere Putin perché, quando si riceve un capo di stato straniero, bisogna farlo con una cortesia che in questo caso appare del tutto ingiustificabile.

Tenere la porta aperta
Questo però non significa che sia necessario tagliare i ponti con la Russia. Al contrario, bisogna tenere aperta la porta, ed è quello che sta facendo Parigi. La Francia e la Russia mantengono un’ambasciata aperta l’una sul territorio dell’altra. Le rispettive diplomazie possono parlarsi al telefono e lo fanno regolarmente. È un bene, qualcosa di assolutamente necessario perché la Russia è storicamente un paese amico della Francia, oltre a essere una potenza internazionale.

La Francia deve mantenere un rapporto stretto con Mosca, perché quando arriveranno giorni migliori il passato comune spingerà il Cremlino e l’Eliseo in prima fila nell’indispensabile organizzazione di una complementarietà economica tra i due pilastri del continente europeo, l’Unione europea e la Federazione russa.

Non bisogna rompere con la Russia, ed è proprio per questo che bisogna evitare che Putin arrivi a Parigi in questo momento, perché sarebbe inutile infliggerli l’affronto di accoglierlo senza riceverlo all’Eliseo o di riceverlo per ricordargli una posizione della Francia che Hollande potrebbe esprimere solo in termini bruschi.

In questo momento è assolutamente necessario pensare al futuro, e per questo Vladimir Putin farebbe meglio a non costringere Hollande a dirgli, faccia a faccia, che la sua politica in Siria è inqualificabile, che non si possono testare nuove armi (vantandosene, per giunta) su una popolazione indifesa e che non ci si può comportare come terroristi in nome della lotta contro il terrorismo, alimentando il flusso di profughi che crea tante difficoltà al Medio Oriente e all’Europa.

Mi dispiace doverglielo dire, signor Putin, ma lei non è il benvenuto, a prescindere dalle opere d’arte.

(Traduzione di Andrea Sparacino)

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