23 settembre 2005 12:48

Dal 26 agosto non faccio altro che pensare al sindaco di New York, Michael Bloomberg. Quel giorno ho letto sul New York Times questa notizia: le autorità sanitarie della città sono allarmate da un rito di circoncisione praticato da alcuni ebrei ortodossi, perché pensano che sia all’origine di tre casi di herpes neonatale, di cui uno mortale.

In questo rituale, noto come suzione orale (in ebraico metzitzah b’peh), il mohel, cioè il circoncisore autorizzato, dopo aver rimosso il prepuzio succhia il sangue dal taglio per pulirlo. Questa pratica (che molti ebrei hanno abbandonato da tempo) recentemente è stata motivo di scandalo a causa della morte di un bambino, ucciso dall’herpes di tipo 1, e dell’infezione contratta da altri due, che avevano subìto l’intervento rituale dallo stesso mohel.

Chiariamo come stanno le cose. Il New York Times cita un articolo pubblicato l’anno scorso sul Journal of Pediatrics, in cui gli autori sostengono che la pratica della metzitzah b’peh comporta gravi rischi per la salute, e quindi rappresenta una violazione della legge ebraica. “Sospettiamo”, osservano gli autori, “che il fenomeno sia stato trascurato dai mass media per motivi culturali, e che i dati qui riportati siano solo la punta dell’iceberg rispetto alla vera incidenza della patologia”.

Be’, è semplice: se la pratica compromette la salute di un neonato va condannata al di là di ogni appartenenza religiosa. Ma ora sarete impazienti di sapere che cosa c’entra Bloomberg. Il sindaco della grande città dove questi neonati sono stati intenzionalmente esposti al rischio di infezione e di morte ha incontrato le autorità ortodosse.

Dopo ha detto alla radio: “Faremo uno studio per accertarci che nessuno corra rischi, però non spetta al governo dire alla gente come deve praticare la sua religione”. Ma quale studio? Possibile che quell’idiota non riesca a leggere fino in fondo un articolo scritto da un autorevole pediatra, per di più ebreo? Mi è parso superfluo che il giornalista del New York Times aggiungesse che le dichiarazioni del sindaco sembravano tese a non “turbare un gruppo che può rappresentare un formidabile serbatoio di voti”.

Allora, da dove cominciare? Magari Bloomberg fosse sempre attento a non intromettersi negli affari del prossimo. È stato lui, infatti, a rendere impossibile in qualsiasi parte della città fumare una sigaretta mentre si beve un cocktail. Potrei anche passare sopra questo stupido proibizionismo, se lui dichiarasse che è compito delle autorità proteggere i bambini dai fanatici religiosi. Per esempio, la mutilazione genitale femminile è proibita dalle leggi federali, e al divieto non sono ammesse eccezioni.

Un seguace della Chiesa della scienza cristiana che negasse cure mediche urgenti ai suoi figli rischierebbe di essere arrestato per danneggiamenti, come tutti i seguaci di chiese che predicano la redenzione tramite punizioni corporali violente. È vero che il primo emendamento della costituzione proibisce qualsiasi violazione della libertà religiosa: ma questa libertà non contempla i patti suicidi o i complotti per commettere abusi su minori.

Il rabbino David Niederman della United Jewish organization di Williamsburg, a Brooklyn, dopo aver incontrato Bloomberg ha detto: “La comunità ebraica ortodossa continuerà a seguire un rituale praticato da oltre cinquemila anni. Noi non cambiamo e non cambieremo”. Queste cose, caro rabbino, lei le può predicare, ma non ha il diritto di metterle in pratica.

Così come un imam musulmano che predica la guerra santa non ha il diritto di porre in atto i suoi insegnamenti. Un altro rabbino, il cinquantasettenne Yitzchok Fischer, che ha presieduto alla circoncisione dei tre bambini, è ora sottoposto a un’ordinanza del tribunale che gli vieta di ripetere il rituale fino all’esito di un’inchiesta del dipartimento della sanità. Ma che inchiesta? Se un uomo della stessa età fosse scoperto a tagliare prepuzi e a succhiare il pene, quindi il sangue, di bambini, finirebbe in galera così in fretta che i suoi piedi non toccherebbero terra. Se poi dichiarasse al tribunale che è stato Dio a ordinargli di farlo, non farebbe che scegliere la stessa linea di difesa già tentata da migliaia di psicopatici.

Intanto nel nord della Nigeria, dove gli imam sono al potere in molte province, la campagna di vaccinazione antipolio è stata denunciata come “complotto degli Stati Uniti e dell’Onu per sterilizzare i musulmani”. Per effetto della fatwa, quest’anno il morbo è ricomparso nel paese e in altri stati africani dove si riteneva debellato. Insieme a tante vite di bambini, sono andati in fumo decenni di lavoro.

Ci sono bambini ebrei esposti all’herpes a New York; migliaia di giovani americani che porteranno per tutta la vita i segni dello stupro e degli abusi subiti da parte dei preti cattolico; prelati e mullah che negano l’esistenza dell’aids… La fede non minaccia solo la nostra salute mentale. Chiunque affermi che il male merita la protezione della legge è colpevole né più né meno di quei vecchi sporcaccioni che si divertono a infliggerlo. Peccato che l’inferno non esista.

*Traduzione di Marina Astrologo.

Internazionale, numero 609, 23 settembre 2005*

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