31 ottobre 2014 10:51

È davvero così riprovevole voler fare la madre e la casalinga? Paola

Ti presento Dina: 42 anni, due figli, newyorchese espatriata in Danimarca. Nella scuola dei miei figli è nota per aver rivoluzionato il mestiere di rappresentante di classe, portandolo a livelli di professionalità senza precedenti.

Dina ci invita nel suo salotto per discutere le iniziative del calendario scolastico, tiene un blog indispensabile per restare aggiornati sulle discussioni all’uscita e le sue lettere di insediamento, in cui enuncia le sue priorità e i suoi obiettivi come “intermediaria informale tra genitori e insegnanti”, sono prese a modello da tutta la scuola.

Giorni fa mi sono trovato con lei durante una festa scolastica ed è stato lì che ha fatto coming out: Dina è una turbo-casalinga. Cosa sia esattamente, l’ho letto più tardi sul suo blog: la turbo-casalinga cuce, lava, pulisce, cucina le torte partendo dalla farina, organizza feste, fa beneficenza, non sgrida i bambini e non fa mai stingere il bucato. “Ma soprattutto la turbo-casalinga è in perenne competizione. A volte con le altre, di solito con se stessa”.
Secondo Dina la donna contemporanea è troppo istruita e votata all’autorealizzazione per poter fare solo la casalinga e così finisce per prefiggersi un obiettivo di perfezione irraggiungibile.

Io ti direi che Dina lo fa sembrare un bellissimo mestiere, ma a sentire lei “a volte è dura spolverare il soffitto di cristallo che avresti dovuto infrangere”.

Questo articolo è stato pubblicato il 31 ottobre 2014 a pagina 14 di Internazionale, con il titolo “La turbo-casalinga”. Compra questo numero | Abbonati

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it