15 maggio 2015 14:30

Perché mia figlia di dieci anni mi sembra sia troppo bambina e anche troppo adulta?–Emi

Quando le mie figlie erano piccole, le mie amiche mi accusavano di vestirle in modo troppo minimalista: non che le conciassi da adulte, ma l’inusuale prevalenza di colori tipo grigio e marrone o il totale rifiuto di magliette di Hello Kitty mi erano valse il soprannome di “Il padre le veste Prada”.

Tutto è cambiato in un attimo, quando mi sono accorto che stavo comprando una taglia otto-dieci anni: improvvisamente sono stato preso dal panico all’idea che la loro infanzia mi stava scivolando via tra le dita. Allora ho poggiato il cardigan tinta unita che avevo in mano e sono corso a comprare magliette luccicanti, gonne di veli a balze e cerchietti fatti di ghirlande di fiori.

Praticamente ora le mando in giro in tutù, e questo perché ho capito che manca pochissimo prima che non si vestano più da bambine. Noi genitori siamo equilibristi che camminano sospesi tra il passato e il futuro dei nostri figli: a volte li proiettiamo in avanti, altre volte li consideriamo ancora dei mocciosi.

In realtà ogni giorno della vita di un bambino è un irripetibile equilibro tra quello che lui ancora non è e quello che non è più. Sarebbe bello riuscire a individuare giorno per giorno il suo presente esatto e trattarlo di conseguenza, ma è come centrare un bersaglio con una freccetta a occhi bendati. E quindi andiamo avanti a tentativi, esitando tra la tinta unita e le magliette di Hello Kitty.

Questo articolo è stato pubblicato il 15 maggio 2015 a pagina 12 di Internazionale, con il titolo “Il padre le veste Prada”. Compra questo numero | Abbonati

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