30 ottobre 2015 14:01

Mia figlia di nove anni mi ha chiesto se io e sua madre facciamo sesso. Le ho risposto imbarazzato che è una domanda molto personale. Qualche giorno dopo, insieme a sua sorella di otto anni, ha fatto la stessa domanda a mia moglie, che non ha gradito. Dobbiamo confessare?Lorenzo

La parola d’ordine è negare fino alla morte. Le investigatrici hanno forti sospetti e a voi non resta che avvalervi della facoltà di non rispondere. Trovatevi un buon avvocato e costruitevi degli alibi per difendervi da quelle due piccole impertinenti: “non era un bacio, era una rianimazione bocca a bocca”; “dormivamo nudi perché faceva caldo”; “vostro onore, il sesso tra genitori è una leggenda metropolitana: non esiste”. Così forse vi lasceranno in pace e a svolgere l’imbarazzante compito di soddisfare la loro curiosità sul sesso saranno le loro compagne di scuola, il figlio sedicenne dei vicini, internet.

Vi sembra un bel quadretto? A me non tanto. Nove anni sono un’età perfetta per cominciare a mettere insieme i pezzi di quello che succederà nell’adolescenza, e vivere in una famiglia che ha un rapporto disteso e onesto con l’argomento sesso è cruciale. Se tu e tua moglie aveste smesso di avere rapporti intimi, allora capirei l’indecisione su come rispondere alle vostre figlie. Ma dato che la vostra intesa sessuale è sopravvissuta all’usura della vita quotidiana e al peso delle responsabilità genitoriali, dovete non solo confessare, ma festeggiare, vantarvene e fare ancora più spesso l’amore.

Questa rubrica è stata pubblicata il 30 ottobre 2015 a pagina 12 di Internazionale, con il titolo “Parola d’ordine sincerità”. Compra questo numero | Abbonati

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it