12 febbraio 2016 10:55

Penso che due genitori dello stesso sesso possano crescere un figlio senza problemi, ma mi preoccupa la cattiveria degli altri bambini: se poi a scuola lo prendono in giro?–Fabio

Giorni fa, mentre mia figlia mi faceva il quotidiano resoconto di chi aveva litigato con chi durante la ricreazione, ho fatto il controllo periodico per sapere se sul fronte “due papà” andava sempre tutto bene. “Tutto ok”, mi ha risposto lei, “però è noioso dover spiegare tutta la storia di come sono nata ogni volta che dico a qualcuno che ho due papà”. E ha aggiunto: “Filippa non ha problemi: lei ha due mamme e quindi nessuno le chiede nulla”.

Cercando di camuffare il sorriso, le ho consigliato di sentirsi libera di tagliare corto tutte le volte che non le va di scendere nei dettagli, ma le ho anche ricordato che la nostra famiglia è stata fortunata a nascere in un’epoca e in un contesto dove due uomini possono avere figli. E se questo significa dover dare qualche spiegazione in più, be’ forse ci si può stare. Lei sembrava molto interessata al fatto che siamo tra le prime famiglie italiane con due papà: “Ma davvero?”, mi ha chiesto con un certo orgoglio.

Gli amichetti danesi dei miei figli fanno domande perché sono curiosi, ma non prendono in giro, perché la cattiveria dei bambini esiste solo se i genitori e la società non la correggono. In Danimarca le unioni civili esistono dal 1989, molti dei primi genitori dello stesso sesso sono ormai nonni e i loro nipotini neanche immaginano che ci sono paesi dove la loro famiglia non sarebbe potuta esistere.

Questa rubrica è stata pubblicata il 12 febbraio 2016 a pagina 14 di Internazionale, con il titolo “C’era una volta”. Compra questo numero | Abbonati

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