20 maggio 2016 12:54

Mio figlio di 15 anni per la prima volta ha il cuore infranto. Cosa darei per fargli capire che da adulto ripenserà a questi momenti con nostalgia.–Roberto

Ora ti racconto come funziona un cuore infranto dei nativi digitali. Tutto comincia con Facebook. La tua ragazza, sette minuti dopo che ti ha lasciato, cambia lo status sentimentale sul suo profilo: single. La sera le scrivi su WhatsApp, nella speranza che stia male almeno un decimo di te, e fissi per un’ora quelle maledette spunte in attesa che diventino blu. È online, ma non risponde.

La mattina dopo la trovi taggata su Instagram, in una foto della festa d’inaugurazione di un locale. Ingrandisci la foto al massimo: non c’è dubbio, sta ridendo. Dopo pranzo la becchi che ascolta la vostra canzone su Spotify. È il momento di agire: le scrivi su Messenger e lei comincia a risponderti. Nella finestra del messaggio appaiono tre puntini. Scrive. Scrive ancora. Ehi, sta scrivendo un messaggio lunghissimo! Ma poi ti appare una sequenza composta da due cuori spezzati, un cagnolino dalmata, due nuvole con fulmini e un ermetico emoticon giallo con una faccia che potrebbe voler dire tutto, da “mi manchi” a “sei un coglione”.

Alla fine decidi che chiodo scaccia chiodo e cominci a sfogliare spasmodicamente Tinder fino a quando ti si gela il cuore: eccola, la tua ragazza, già tornata sul mercato sentimentale. E allora raccogli le poche forze che ti restano e fai l’impensabile: banni il tuo amore da tutti i social network. E, credimi, non vorrai mai più ricordare questa #tortura.

Questa rubrica è stata pubblicata il 20 maggio 2016 a pagina 14 di Internazionale. Compra questo numero| Abbonati

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