22 luglio 2016 13:11

Non vedevo l’ora di passare l’estate con il pancione, ma la recente sequenza di brutte notizie mi fa venire l’angoscia all’idea che mia figlia nasca in un mondo così.‑Emanuela

La scelta di avere un bambino è sempre un atto di ottimismo, spesso condito da una vena d’incoscienza. Se per fare figli si aspettassero le giuste condizioni personali, economiche, politiche o sociali, la Terra sarebbe semidisabitata. Quando ho deciso di mettere su famiglia come genitore omosessuale, è stato un salto nel buio, ma poi si è rivelata la scelta migliore che potessi fare. Ed è sull’onda del mio ottimismo che ti dico: concentrati sui lati positivi. È vero, la vita in Europa oggi ci sembra più brutta e minacciosa, ma credo anche che questo sia un momento entusiasmante per nascere donna.

Nonostante il colpo della Brexit, mi ha fatto un certo effetto vedere due donne contendersi il ruolo di premier nel Regno Unito. E ancora di più vedere Theresa May andare a discutere con la prima ministra scozzese sul futuro del paese. Negli Stati Uniti, l’eroina contro il fantoccio Trump è una donna. E perfino Roma ha scelto con schiacciante maggioranza la sua prima sindaca. Mio figlio di cinque anni, dopo avermi implorato di portarlo a vedere il remake di Ghostbusters con protagoniste donne, mi ha detto: “Papà, le femmine sono più fighe dei maschi, perché loro salvano il mondo”. Lui parlava di acchiappafantasmi, ma mi piace pensare che a salvarci tutti saranno davvero le nostre figlie.

Questa rubrica è stata pubblicata il 22 luglio 2016 a pagina 12 di Internazionale. Compra questo numero| Abbonati

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