14 ottobre 2016 14:11

A cinquant’anni e con un matrimonio alle spalle, mi sono innamorata di una donna. Sarebbe un periodo di enorme felicità, se non avessi il terrore di parlarne con i miei figli quasi ventenni. –Valentina

“Donna che ti meriti di essere una diva, diventa anche tu una lesbica tardiva / Donna che ti dicono sei troppo impegnativa, diventa per favore una lesbica tardiva / Donna tu hai molta intelligenza emotiva, diventa dunque una lesbica tardiva”.

L’appello, a cui hai risposto senza saperlo, arriva dalla canzone Molla i maschi del duo militante No Choice. Tra le mie amiche ci sono diverse lesbiche tardive, cioè donne che hanno la loro prima relazione omosessuale in età matura. E ce ne sono varie anche tra le celebrità, prime tra tutte Cynthia Nixon, la Miranda di Sex and the city, e la scrittrice Elizabeth Gilbert, il cui nuovo best seller potrebbe intitolarsi “Mangia, prega, ama un’altra donna”.

Per quanto riguarda i figli, il consiglio che do sempre ai genitori di tagliare il cordone ombelicale perché i figli non gli appartengono vale anche in senso contrario: tu non appartieni a loro. Così come la loro vita sentimentale non ti riguarda più, loro non possono più mettere bocca sulla tua. Comunque stai tranquilla: i ventenni di oggi sono emotivamente molto più fluidi delle generazioni precedenti, e credo che prima o poi saranno orgogliosi di avere una madre capace di mettere in discussione se stessa e le regole sociali in nome dell’amore. Anzi, come mamma lesbica tardiva potresti passargli una lezione di vita molto importante.

Questa rubrica è stata pubblicata il 14 ottobre 2016 a pagina 14 di Internazionale. Compra questo numero | Abbonati

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