04 settembre 2015 17:44

La grande madre
Palazzo Reale, Milano
Fino al 15 novembre 2015
Oltre 400 opere di 139 artiste che affrontano il tema del potere della donna, negato e conquistato nel corso del novecento. Partendo dalla rappresentazione della maternità, l’esposizione racconta un secolo di scontri tra emancipazione e tradizione, indagando sulle trasformazioni della sessualità, dei generi e della percezione del corpo.

Edward Burtynsky
Palazzo della Ragione, Milano
Fino al 1 novembre 2015
Acqua shock è il progetto di Burtynsky che esplora tutti gli aspetti connessi all’origine e all’utilizzo dell’acqua. Insieme alle foto è proiettato anche il documentario Where I stand dove l’autore svela le tecniche che ha esplorato per realizzare le immagini: dai droni agli elicotteri ad altre strutture per scattare foto dall’alto.

Fotografia e ritratto
Galleria civica d’arte Celso e Giovanni, Costantini, Castions di Zoppola
Fino al 20 settembre
Una selezione dei principali autori della fotografia italiana dall’inizio del ventesimo secolo ad oggi: da Nino Migliori a Mario Giacomelli, da Ferdinando Scianna a Gianni Berengo Gardin. La prima parte della mostra presenta la ritrattistica usata nel diciannovesimo secolo tra cui i dagherrotipi, le carte salate e le stampe all’albumina.

Nan Goldin
Galleria Guido Costa Projects, Torino
Fino al 24 ottobre 2015
Il lavoro di Nan Goldin è strettamente legato alla sua vita personale, come se fosse un diario, ha scritto il New York Times. Le sue immagini hanno raccontato momenti privati di amici e persone che frequentava attraverso uno stile intimo e diretto, seguendoli nei bar, nelle camere da letto, nelle strade. Tra loro prostitute, travestiti, drogati. La mostra a Torino presenta uno dei primi lavori di Goldin dedicato alle drag queens attraverso le immagini scattate all’inizio degli anni settanta fino a quelle realizzate nell’arco di trent’anni, tra cui molte inedite.

Robert Capa
Torre Capitania, Troina
Fino al 30 settembre 2015
Robert Capa in Italia 1943-1944 racconta lo sbarco degli alleati in Italia attraverso gli occhi di un autore che è considerato il padre del fotogiornalismo. Le 78 fotografie esposte mostrano una guerra fatta di gente comune, di piccoli paesi ridotti in macerie, di soldati e di civili vittime dello stesso conflitto. Come spiegava lo scrittore statunitense John Steinbeck, molto amico del reporter, “Capa sapeva che non si può ritrarre la guerra, perché è soprattutto un’emozione. Ma lui è riuscito a fotografare quell’emozione conoscendola da vicino”.

Per segnalare una mostra di fotografia scrivere a: mostre@internazionale.it

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it