11 marzo 2016 19:10

Santu Mofokeng
Fondazione fotografia di Modena
Fino all’8 maggio 2016
Santu Mofokeng ha realizzato alcune delle immagini più significative del Sudafrica all’epoca dell’apartheid. Ma invece di limitarsi a documentare gli scontri tra gli attivisti neri e la polizia, come hanno fatto altri fotografi, ha raccontato la vita quotidiana nelle township. A partire dalla metà degli anni ottanta Mofokeng ha realizzato le serie Townships nei sobborghi abitati dai neri, tra cui Soweto, Diepkloof e Kliptown, e Train church, un reportage su un vagone ferroviario del treno che collegava Soweto e Johannesburg trasformato in chiesa provvisoria dai fedeli pendolari. La mostra intitolata A silent solitude presenta una selezione dei lavori di Mofokeng.

Maurizio Galimberti
SpazioMR arte e architettura, Roma
Fino al 10 aprile 2016
Mythographie è lo sguardo su Roma, Parigi e New York, costruito con la tecnica a mosaico tipica di Maurizio Galimberti. L’artista, attraverso le polaroid, “riesce a unire il movimento, tipico dell’avanguardia futurista, al racconto narrativo di matrice sperimentale”. L’ultima parte del percorso espositivo è dedicata al ritratto. Durante la sua carriera Galimberti ha fotografato molti personaggi del cinema, della musica, e della letteratura. Nelle architetture metropolitane come nell’intimità del ritratto, Galimberti costruisce immagini in grado di accompagnare lo spettatore all’interno di uno spazio illusorio e affascinante.

Kurdistan, immagini negate
Wsp photography, Roma
Fino al 22 aprile 2016
Sînor è una mostra collettiva di dodici fotografi curdi che hanno raccontato il Kurdistan, in particolare attraverso immagini scattate tra Bakur, nel sudest della Turchia, e il Rojava, nel nord della Siria. Mostrando diverse prospettive, l’obiettivo dell’esposizione è quello di mostrare la realtà di un paese in cui convivono da un lato le macerie e la sofferenza e dall’altro l’energia dei suoi abitanti, che si mettono in gioco per difendere la propria libertà. Tra i fotografi in mostra ci sono Shevin Mehemd Ali, Tumen Anli, Ferhat Arslan e Murat Bay.

Voto e libertà. Il movimento delle suffragette inglesi
Museo Emilio Greco di Sabaudia
Fino al 15 marzo 2016
È stato un giornalista del Daily Mail di Londra a inventare la parola “suffragette”. Con questo termine Charles E. Hands si riferiva alle donne che, a partire dagli ultimi anni dell’ottocento, manifestavano e firmavano petizioni per ottenere il diritto di voto. Voto e libertà è una mostra curata da Alessandro Luigi Perna, che racconta la parabola storica del movimento femminile nel Regno Unito tra la fine dell’ottocento e i primi del novecento, attraverso una serie di immagini provenienti da vari archivi italiani e britannici.

Bowie before Ziggy
Ono arte contemporanea, Bologna
Fino al 30 aprile 2016
Era il 24 aprile del 1972. Le registrazioni dell’album The rise and fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars erano terminate da qualche settimana e il disco sarebbe stato pubblicato poco dopo. Quel giorno Bowie dipinse il soffitto di casa sua indossando un abito disegnato insieme all’amico stilista Freddy Buretti. Lo stesso abito che usava sul palco e che sarebbe stato usato per la copertina dell’album. La mostra a Bologna ospita ventisette immagini scattate da Michael Putland nella residenza di allora di David Bowie e il lavoro grafico che il designer Terry Pastor realizzò per la copertina dell’album.

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