27 maggio 2016 20:28

Dell’infingimento. Quello che noi crediamo di sapere della fotografia
Museo d’arte contemporanea, Lissone
Fino al 20 luglio 2016
Una collettiva che include le opere di sedici autori italiani e internazionali e vuole far riflettere lo spettatore sul rapporto tra la fotografia e il racconto della verità. “Il mezzo fotografico ci rivela il mondo come appare agli occhi del fotografo anziché ai nostri occhi; è un mondo fatto di verità e di inganni, di equivoci o di trucchi ottici”, spiega il curatore Alberto Zanchetta. Le opere degli autori esposti uniscono la fotografia a volte al teatro, altre alla pittura. Come per esempio Olivier Richon e Lukas Einsele che si confrontano sul linguaggio e l’estetica della natura morta in pittura.

Gianni Berengo Gardin
Palazzo delle Esposizioni, Roma
Fino al 28 agosto 2016
In mostra 250 fotografie, non solo tratte dai reportage più famosi, ma anche quelle meno conosciute o in alcuni casi inedite, realizzate tra il 1954 e il 2015. “Quando fotografo”, ha detto Berengo Gardin, “amo spostarmi, muovermi. Non dico danzare come faceva Cartier-Bresson, ma insomma cerco anch’io di non essere molto visibile. Se devo raccontare una storia, cerco sempre di partire dall’esterno: mostrare dov’è e com’è fatto un paese, entrare nelle strade, poi nei negozi, nelle case e fotografare gli oggetti. Il filo è quello; si tratta di un percorso logico, normale, buono per scoprire un villaggio, ma anche una città, una nazione. Buono per conoscere l’uomo”.

Francesco Jodice
Camera – Centro italiano per la fotografia, Torino
Fino al 14 agosto 2016
Un percorso che raccoglie molte immagini tratte dai lavori più importanti che l’artista, nato a Napoli nel 1967, ha realizzato negli ultimi vent’anni. Oltre alle opere, la mostra racconta i metodi e i processi che di volta in volta hanno condotto Jodice alla realizzazione dei suoi lavori: le ricerche, i materiali e le riflessioni dietro la sua produzione, dalle mappe ai ritagli di giornale, dai provini alle interviste. Le immagini appartengono a sei lavori di Jodice: What we want, The secret traces,Citytellers,Ritratti di classe, The room e Solid sea.

Eadweard Muybridge
Galleria Gruppo credito valtellinese, Milano
Fino al 1 ottobre 2016
Eadweard Muybridge (1830 - 1904) è stato il fotografo che ha inventato il movimento, anticipando la nascita del cinema. La sua curiosità lo spinse a verificare l’ipotesi se nel galoppo tutte e quattro le zampe del cavallo risultassero contemporaneamente alzate rispetto al suolo. E usando 24 fotocamere ottenne una sequenza di immagini che documentavano con assoluta precisione il movimento dei cavalli. Dopo i cavalli, gli uccelli in volo e il movimento degli animali dello zoo di Philadelphia, il soggetto diventò l’uomo. In mostra, oltre alle immagini è esposto il set che usava per gli scatti in piano sequenza.

Ceramica, latte, macchine e logistica – Fotografie dell’Emilia Romagna al lavoro
Mast, Bologna
Fino all’11 settembre 2016
Una riflessione sullo sviluppo economico e paesaggistico che ha interessato l’Emilia Romagna negli ultimi decenni. Sono immagini “a cui è affidato il compito di raccontare come le vecchie industrie scompaiano, sostituite da nuovi impianti e sistemi produttivi ad altissimo contenuto tecnologico”, spiega Urs Stahel, che ha curato la mostra. Dalle macchine dismesse fotografate da Gabriele Basilico in uno stabilimento a Bologna ai paesaggi di Guido Guidi che raccontano i cambiamenti avvenuti in Emilia Romagna; e poi le fotografie che Olivo Barbieri ha dedicato a Cavriago e alle code davanti alle casse dei centri commerciali.

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