10 febbraio 2017 17:15

Elliott Erwitt
Palazzo Ducale, Genova
Fino al 16 luglio 2017
La prima grande retrospettiva di sole immagini a colori di Elliott Erwitt. La mostra comprende circa 135 scatti che il fotografo ha selezionato personalmente da due dei suoi grandi progetti: Kolor e The art of André S. Solidor. Il primo progetto è composto da immagini riscoperte dall’autore, tra cui molti ritratti a personaggi famosi; il secondo, più ironico, è dedicato agli autoritratti e alle scene in cui il protagonista delle immagini è André S. Solidor, alter ego di Erwitt.

Paolo Ventura
Galleria del Cembalo, Roma
Fino al 29 aprile 2017
Early works and rare prints è una raccolta di progetti inediti e scatti rari di Paolo Ventura. Una parte della mostra è dedicata alla rappresentazione di oggetti che l’autore ha trovato casualmente: “Una ricerca che ho fatto sulle tracce lasciate da episodi di violenza”. E poi le immagini del lavoro che ha reso famoso Ventura nel 2005, War souvenir, in cui “episodi degli anni dell’occupazione tedesca nel nord Italia si trasformano in teatrini della storia, dove l’artificio della ricostruzione, non riduce il senso della tragedia”.

Maria Vittoria Backhaus
Still fotografia, Milano
Fino al 3 marzo 2017
Una collezione di trenta foto che ripercorrono le tappe più significative della carriera della fotografa: “Che si trattasse di still life, fotografia d’arredamento o servizi di moda, amavo sperimentare e creare set complicati che richiedevano una lunga ricerca, la parte che preferivo. Le mie fotografie erano molto impegnative da realizzare e mi piaceva inserire il prodotto all’interno di un racconto, partire da un’idea che a sua volta mi veniva suggerita dal cinema, dall’arte e soprattutto dall’attualità, da ciò che stava accadendo nel mondo”.

Giovanna Del Sarto
Collettivo Wsp, Roma
Fino al 9 marzo 2017
Nel 2015 Giovanna Del Sarto è partita come volontaria per aiutare le famiglie di migranti che raggiungono l’Europa: è stata in Serbia, sulle isole greche di Lesbo e di Chio, e poi ad Atene e a Idomeni. Del Sarto ha sempre portato con se una Polaroid e così è cominciato il progetto Una Polaroid per un rifugiato. “È un progetto molto semplice, che si basa sul concetto del dare, del restituire qualcosa ai rifugiati, ossia un momento della loro vita e del loro viaggio, catturato per sempre”, spiega l’autrice.

Oreste Pipolo
Complesso monumentale san Severo al Pendino, Napoli
Fino al 18 febbraio 2017
A due anni dalla morte di Oreste Pipolo, le due figlie hanno allestito una mostra con una serie di immagini tratte dall’ultimo progetto del padre: Napoli velata. “Pipolo è il fondatore di un neorealismo fotografico che unisce indissolubilmente il rito del matrimonio alle persone. Così il velo bianco, l’oggetto puro che simbolicamente rappresenta il matrimonio, diventa elemento di protezione degli esseri umani e delle cose”, ha scritto il giornalista Domenico Iannacone nella prefazione del libro, che esce in occasione della mostra.

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