31 marzo 2017 19:02

Martin Bogren
Micamera, Milano
Fino al 15 aprile 2017
“Cammino senza meta da giorni, ormai. Strada dopo strada. Il cuore pesante, la solitudine come unica compagna. Ho dimenticato perché sono qui e cosa sto facendo. Sono pervaso dall’intensità e da una presenza – una connessione con la gente intorno a me. Sento la loro energia, percepisco le loro vibrazioni. La più piccola variazione nelle loro espressioni, i movimenti delle mani, i gesti. Ogni cosa acquisisce un significato”, scrive Martin Bogren nel testo che accompagna la mostra e il libro Italia. Tra il 2013 e il 2015 il fotografo svedese ha viaggiato più volte nel paese, fermandosi soprattutto a Napoli, Palermo e Roma. Le sue immagini in bianco e nero formano un lavoro “lirico e senza tempo”, spiegano i curatori.

Rebecca Norris Webb
Officine fotografiche, Roma
Fino al 13 aprile 2017
La domanda da cui è partita la fotografa e poeta Rebecca Norris Webb per raccontare i paesaggi del luogo in cui è cresciuta, il South Dakota, è stata: “La perdita ha una sua geografia?”. Dopo la morte improvvisa del fratello, Norris Webb ha deciso di intraprendere un viaggio di indagine personale sull’impatto dell’uomo sull’ambiente. È stato anche un modo di affrontare il dolore, “per assorbirlo, estrarlo e, infine, lasciarlo andare”, dice.

Filippo Venturi
Palazzo del monte di pietà, Forlì
Fino al 23 aprile 2017
Made in Korea, realizzato nel 2015, racconta la vita quotidiana dei giovani sudcoreani: da un lato la forte competizione che li spinge alla ricerca continua di risultati in ambito scolastico e professionale, dall’altro gli effetti collaterali che questa competizione provoca. “Lo stile scelto dall’autore nella realizzazione delle fotografie, asettico, quasi artificioso, ricalca questo aspetto della realtà coreana, dove la ricerca e l’esibizione della perfezione celano aspetti oscuri e problematici”.

Assedio a Madrid
Casa di vetro, Milano
Fino al 27 maggio 2017
Le immagini esposte mostrano alcuni dei momenti più importanti della guerra civile spagnola. Dalla mobilitazione popolare contro l’esercito franchista in difesa di Madrid ai bombardamenti aerei, dalla vita al fronte al ruolo delle donne nei combattimenti. La maggior parte delle foto in mostra furono scattate da Manuel Albero e Francisco Segovia, fondatori nel 1930 dell’agenzia fotografica Albero y Segovia información gráfica. Collaboratori di varie testate giornalistiche specializzati in fotografia sportiva, allo scoppio del conflitto diventarono fotoreporter di guerra.

Fabio Barile
Matèria gallery, Roma
Fino all’11 maggio 2017
La prima mostra personale di Fabio Barile presenta un lavoro ispirato a varie opere tra cui Geological survey of the 40th parallel di Timothy O’Sullivan, e Documenting science di Bernice Abbott. Barile riflette sugli elementi che caratterizzano il paesaggio in cui viviamo, attraverso evidenze geologiche e sperimentazioni con materiali fotografici. “Per stabilire un dialogo con la storia profonda del nostro pianeta che, eroso, compresso e plasmato, nel corso di più di quattro miliardi di anni di storia e di trasformazioni, ha generato l’illusoria stabilità del paesaggio a cui siamo abituati oggi”, spiega.

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