04 maggio 2016 18:21

Tihana Lazović è la luminosa giovane interprete di Sole alto di Dalibor Matanić. Classe 1990, è nata appena un anno prima dello scoppio della guerra che il film tratta con tre episodi che si svolgono durante, poco tempo dopo e molto tempo dopo la ex Jugoslavia: 1991, 2001, 2011.

Lazović interpreta tre personaggi: un exploit raro per qualsiasi attrice. E lei ci pare una scoperta di freschezza, sensualità e soprattutto di verità interpretativa (ancora maggiore se ascoltata e vista nella versione originale del film, ma la malattia endemica della pigrizia italiana rende inevitabile l’uscita del film in versione doppiata). Domina senza dare l’impressione di farlo.

E questo ci ha spinti a porle qualche domanda sul suo percorso.

Com’è nata la collaborazione con il regista, cosa le è piaciuto della sceneggiatura e dei personaggi, come creare personaggi tutti diversi e assieme somiglianti?
Con Dalibor Matanić non ci conoscevamo, ma sapevo molto bene chi era. Durante un festival mi si è avvicinato e mi ha chiesto se ero pronta per un lungo viaggio. Mi ha detto: “Sarà difficile, ma ti piacerà!”. Io, che adoro le sfide, ho subito detto di sì. Dopo aver letto la sceneggiatura, sono stata sicura di dover fare questo film, credo di aver avuto davvero una buona intuizione. Abbiamo lavorato insieme moltissimo: leggevamo, guardavamo i film, ascoltavamo la musica cercando di creare i personaggi. “Chi sono?”, ci domandavamo. “Come sono?”. Quando siamo arrivati sul set eravamo pronti. Abbiamo goduto di ogni momento grazie a Dalibor, che ci ha dato grande libertà nella creazione dei nostri personaggi. Non volevamo creare dei cliché, né personaggi fisicamente molto diversi. La cosa più difficile era trovare le somiglianze. Una volta sul set mi sono ritrovata nel mio mondo chiuso, un mondo che non riesco a spiegare nemmeno a me stessa.

In questo film, dove si cerca l’amore malgrado tutto, la psicologia dei personaggi sembra essere restituita con l’osservazione e la registrazione dei loro comportamenti. È d’accordo con questa osservazione?
Sono d’accordo. Se puoi fare una scena senza pronunciare una parola, falla! I miei personaggi, io li sentivo sul set. Potevo improvvisare in ogni momento e fare con loro qualsiasi cosa. Questa è la cosa migliore. Ci siamo lasciati cercando di vedere dove sono i nostri limiti. I miei ricordi personali non hanno giocato. Qualche volta è difficile creare un personaggio simile a se stessi. La recitazione è semplicemente una recitazione, cioè un gioco. Non penso proprio che le esperienze personali possano essere utili per interpretare meglio un personaggio.

Tihana Lazović durante le riprese di Sole alto. (Tucker Film)

A questo punto chiedo a Tihana com’è la vita dei giovani attori in Croazia più di vent’anni dopo la fine della guerra, e di parlarci dei film da lei interpretati in precedenza, dove la questione della guerra nella ex Jugoslavia era già stata toccata, come in Padre vostro di Vinko Brešan (2013, distribuito in Italia da Officine Ubu): che differenze vede tra i due film e nei metodi di lavoro dei due registi?
In Croazia ci sono tanti attori, ma i ruoli sono pochi. Cerco di non pensarci. Forse in futuro mi occuperò di qualcos’altro, non si sa mai. Finora sono stata molto fortunata lavorando a tanti progetti diversi. Spero che la situazione rimanga così, altrimenti posso sempre fare la cantante di strada. Quanto a Padre vostro è molto difficile paragonare questi due progetti e registi. Padre vostro è il mio primo lungometraggio e sarà sempre nel mio cuore. Vinko è un bravissimo regista e ho continuato a lavorare con lui anche a teatro. Ma Sole alto è qualcosa di speciale.

Prima di arrivare al cinema, Lazović ha lavorato in teatro. Le chiedo che differenze vede tra le due opzioni, cinema e teatro, dal suo punto di vista di attrice. E se ha modelli come interprete.
Cinema e teatro sono due cose ben distinte, sia dal punto di vista strettamente artistico sia in termini di concentrazione. Sarebbe ideale combinarle: quando ti stanchi della macchina da presa vai a fare un musical. Alla fine, se sei un bravo attore puoi fare tutto. Non ho idoli tra gli attori e attrici. I miei idoli sono i miei genitori, mia sorella, i miei amici, la gente comune e semplice. Mi vengono in mente molti bravissimi registi. Per esempio, il vostro Nanni Moretti, ho avuto il piacere di conoscerlo a Roma.

Progetti per il futuro?
Sto lavorando a tre spettacoli teatrali, uno è di Gabriel Garcia Márquez.

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