10 febbraio 2017 19:02

Sampha, Blood on me
L’esordio del britannico Sampha, intitolato Process, è una delle sorprese più belle di questo inizio 2017. Il ragazzo non è un novellino, in realtà. Ha alle spalle due ep e diverse collaborazioni con SBTRKT, Kanye West e Solange. Ha una voce notevole e suona il piano da quando aveva tre anni. Le canzoni di Sampha, che dichiara di ispirarsi a Nina Simone, mescolano soul ed elettronica e ricordano lo stile di James Blake, anche se non hanno la stessa compostezza formale e sono molto più orientate verso il pop. A tratti, come nella bellissima Blood on me, Sampha sembra sul punto di perdere il controllo e canta quasi con il fiatone. Il disco è attraversato da una costante inquietudine, anche perché è stato composto in seguito a un doppio lutto: la perdita del padre e della madre, morti entrambi di cancro negli anni scorsi. Process è un disco intenso, una raccolta di canzoni emozionanti e ispirate.

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Clap! Clap!, Hope (feat Oy)
La musica elettronica è il genere più in salute della musica italiana. E Clap! Clap! in questo momento ne è l’esponente più autorevole. Non è un caso che Cristiano Crisci, questo il suo vero nome, sia stato messo sotto contratto dalla casa discografica britannica Warp e abbia collaborato con Paul Simon. Il suo nuovo lavoro, A thousand skies, è un concept album che racconta il viaggio di una ragazza attraverso le stelle. Uscirà il 17 febbraio e combina sample e registrazioni dal vivo di strumenti suonati da Clap! Clap! e dai suoi collaboratori, come il cantante folk sudafricano Bongewize Mabandla, John Wizards e il duo svizzero OY. A thousand skies è un album di alto livello, all’altezza del precedente Tayi bebba. Nelle prossime settimane, per la prima volta, Clap! Clap! andrà anche in tour con una band.

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Brunori Sas, La verità
Alcuni musicisti fanno il loro disco migliore all’inizio della loro carriera. Altri, ci arrivano più tardi. Brunori Sas è giunto alla maturità con il suo quarto album, A casa tutto bene, uscito a otto anni di distanza da Vol. 1. A casa tutto bene è un disco dal gusto classico, meno ironico rispetto ai precedenti lavori del cantautore cosentino. I riferimenti sono abbastanza chiari: da Lucio Dalla (Canzone contro la paura) a Ivano Fossati (L’uomo nero), da Fabio Concato a Franco Battiato (Lamezia Milano). Il pezzo più riuscito è La verità, il brano che apre il disco e omaggia il De Gregori degli anni settanta. A casa tutto bene funziona molto bene, anche se a volte si rifugia troppo nel passatismo.

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Phantogram, Weird Fishes/Arpeggi
Da appassionato dei Radiohead, considero In rainbows un capolavoro. Per me è il migliore album della band britannica, escludendo gli inarrivabili Ok computer e Kid A. E penso che Weird Fishes/Arpeggi sia una delle canzoni più belle mai scritte da Thom Yorke e compagni. La cover fatta dai Phantogram per la trasmissione Like a version della radio australiana triple j mi ha fatto saltare sulla sedia, perché non è un pezzo semplice da rifare. Il duo newyorchese ha rallentato il brano, dandogli un tocco quasi soul. Non è all’altezza dell’originale, ma non ci va neanche troppo lontano.

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Hercules & Love Affair, Controller (feat. Faris Badwan)
Gli Hercules & Love Affair sono un progetto che fa capo al dj e produttore statunitense Andy Butler. L’elettronica di Butler sconfina nella disco e nella house e si arricchisce spesso con collaborazioni illustri. Molti conoscono gli Hercules & Love Affair per il brano Blind, registrato insieme a Antony Hegarty. Dopo Antony, Butler ha invitato in studio, tra gli altri, Kele Okereke dei Bloc Party e John Grant. Per il nuovo disco, ha reclutato invece l’omboroso leader degli Horrors, Faris Badwan, che a sorpresa ha tirato fuori una prestazione vocale seducente. Il nuovo disco non ha ancora un titolo né una data di pubblicazione, ma non dovrebbe uscire tra molto.

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