30 agosto 2015 16:30

Charles Seife, Le menzogne del web
Bollati Boringhieri, 240 pagine, 22 euro

Charles Seife è un giornalista scientifico statunitense bravo a spiegare fenomeni complicati. Questo suo ultimo libro è qualcosa di più di una divertente antologia di “bufale della rete”, perché illumina alcuni aspetti di un passaggio che negli ultimi decenni ha cambiato il modo di interagire con il mondo: dall’informazione stampata a quella digitale.

L’aspetto più conosciuto è che i nuovi mezzi d’informazione hanno favorito la comparsa di entità false – notizie, ma anche persone e società commerciali – che ancora tendiamo, di primo acchito, a considerare vere. Il cambiamento più rilevante, tuttavia, è stato di natura economica: da merce rara e costosa l’informazione è diventata una merce producibile a costi bassi e gratuita, con due conseguenze.

La prima riguarda i fruitori: la moltiplicazione di informazioni scadenti o copiate crea un “rumore di fondo”che, coprendo le informazioni originali e di buona qualità, rende difficile trovare ciò che si vuole. La seconda riguarda i produttori d’informazione che non potendola più vendere cercano altri sistemi per guadagnarci: non solo pubblicità, ma truffe ai lettori e sistemi per aumentare i contatti al proprio sito (giochini che danno dipendenza o titoli fatti apposta per essere indicizzati dai motori di ricerca) che contribuiscono all’aumento di quel rumore. Bisogna imparare a distinguerlo, e questo libro aiuta a farlo.

Questa rubrica è stata pubblicata il 28 agosto 2015 a pagina 77 di Internazionale, con il titolo “Disinformazione a costo zero”. Compra questo numero | Abbonati

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