30 aprile 2016 17:57

Elena Granaglia, Magda Bolzoni, Il reddito di base
Ediesse, 226 pagine, 12 euro

La crisi ha reso ovunque la maggior parte delle persone più povere di quanto lo fossero dieci anni fa, rilanciando la discussione su quali misure adottare per contrastare la povertà e rilanciare l’economia. Per partecipare alla discussione è necessario farsi un’idea, al di là degli slogan, sul reddito di base, cioè su quello strumento con cui la comunità, per mezzo delle tasse, stabilisce di assicurare a tutti una certa disponibilità di denaro.

Il libro di Granaglia e Bolzoni dà un contributo importante, raccontando le diverse forme che questo strumento può assumere: reddito di cittadinanza, destinato a tutti; reddito minimo, fornito ai più poveri; imposta negativa, data a chi guadagna un reddito inferiore a una certa soglia. Le effettive misure adottate in Europa vengono passate in rassegna e confrontate con quelle che in Italia sono già in atto (inefficaci perché poco coordinate) oppure sono ancora in discussione.

Il fatto che le misure proposte siano quasi sempre riconducibili alla categoria del reddito minimo sembra motivato più che altro dal pregiudizio secondo cui il reddito di base sarebbe assistenzialistico. Al contrario, suggeriscono le autrici, proprio alcune forme mirate di reddito di cittadinanza potrebbero aiutare a risollevare l’economia e produrre anche una maggiore equità.

Questo articolo è stato pubblicato il 22 aprile 2016 a pagina 92 di Internazionale, con il titolo “Oltre l’assistenza”. Compra questo numero| Abbonati

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