02 agosto 2016 19:30

Evgeny Morozov, Silicon valley: i signori del silicio
Codice, 152 pagine, 13 euro

I lettori d’Internazionale conoscono bene Evgeny Morozov, uno dei più lucidi oppositori di quello che si potrebbe chiamare ottimismo digitale, l’idea cioè che la rivoluzione tecnologica renderà il mondo un posto migliore. Secondo Morozov (in questo libro lo fa capire particolarmente bene) non esiste alcuna contraddizione tra lo sviluppo del capitalismo finanziario e neoliberista e la tecnologia della condivisione e dei social network.

Si tratta di due facce della stessa medaglia. Non è quindi possibile, come pensano in molti, che la seconda possa mitigare gli effetti del primo. Peggio: distratti dalle possibilità di svago che ci offrono le nuove tecnologie, non ci rendiamo conto del peggioramento causato dal cambiamento economico e dalla concentrazione della ricchezza. Al centro delle sue critiche è soprattutto la sharing economy.

Da un lato, secondo Mozorov, l’economia della condivisione non sostituirà quella del debito ma ci convivrà, consentendo, grazie al traffico d’informazioni che genera, di estendere ulteriormente il credito a chi finora ne è rimasto escluso. Dall’altro, se mettere la propria casa su Airbnb o guidare per Uber significa diventare imprenditori, “si tratta dello stesso livello di imprenditorialità di chi si dedica alla prostituzione o a vendere parti del proprio corpo perché non ha i soldi per pagare l’affitto”.

Questa rubrica è stata pubblicata il 22 luglio 2016 a pagina 80 di Internazionale. Compra questo numero| Abbonati

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