25 febbraio 2017 17:30

David Wootton, La scintilla della creazione, Il Saggiatore

Gli storici della scienza sono divisi. Alcuni ritengono che il pensiero scientifico antico e quello medievale siano in continuità con il pensiero scientifico moderno, graduale evoluzione dei primi due. Altri invece mettono l’accento sulla rapidità del cambiamento.

Tra questi ultimi c’è David Wootton, dell’università di York, che in questo libro cerca di dimostrare che la scienza così come la conosciamo nacque tra la fine del cinquecento, con le scoperte astronomiche di Tycho Brahe, e l’inizio del settecento, con la pubblicazione dell’ottica di Newton. In quell’arco di tempo, grazie a Galileo, Cartesio e Bacon, ebbe luogo la rivoluzione che costituì, secondo lui, la trasformazione più rilevante dell’umanità dai tempi del neolitico. Il racconto è avvincente.

David Wootton riesce a mantenere alta l’attenzione del lettore con esempi, illustrazioni e figure. Sottolinea con efficacia le differenze tra il prima e il dopo. Spiega quante conseguenze la rivoluzione scientifica ha avuto sulla vita quotidiana degli uomini e riflette su quanto importanti siano diventati, a partire da allora, concetti come “fatto”, “esperimento”, “ ipotesi” e “teoria” e quanto, nonostante il cambiamento delle risposte che si danno oggi a vecchie e nuove domande, il metodo per elaborarle sia rimasto sostanzialmente lo stesso da allora.

Questo articolo è stato pubblicato il 24 febbraio 2017 su Internazionale. Compra questo numero | Abbonati

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it