26 marzo 2017 18:00

Ricardo Piglia, Solo per Ida Brown
Feltrinelli, 234 pagine, 17,00 euro

Il grande scrittore e critico argentino Ricardo Piglia è morto all’inizio di quest’anno ed esce ora il suo ultimo splendido romanzo, ambientato nel mondo universitario statunitense che ben conosceva.

Piglia non nasconde di appartenere a quell’ambiente, ma il suo modo di guardare agli Stati Uniti è da argentino e appartenente a una cultura in gran parte europea. È figlio del suo paese e del suo tempo, come il protagonista, professore pro tempore in un’università prossima a New York, esperto in particolare di Joseph Conrad. Ida Brown, una sua vecchia fiamma, intellettuale agguerrita alla Sontag, muore in modo misterioso e il professore è coinvolto in un’inchiesta che riguarda gli omicidi di intellettuali compiuti da un killer misterioso.

Giallo intellettuale, dunque, ma anche gioco degno di Thomas Pynchon, con la freddezza di un Hitchcock e la lucidità di un Cortázar. Si scoprirà che il killer è un matematico che ben conosce la storia del terrorismo, un nichilista di oggi. Non solo la rivolta viene dal ceto medio, come in Ballard, qui nasce anche dai rigorosi ragionamenti di un professore portato a credere nell’azione diretta. Un tema dostoevskiano, un romanzo che parte dalla constatazione di quel che il mondo è diventato, per responsabilità dei padroni del mondo.

Questa rubrica è stata pubblicata il 24 marzo 2017 a pagina 86 di Internazionale, con il titolo “Un thriller intellettuale”. Compra questo numero| Abbonati

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it