19 luglio 2016 18:45

Cinzia Ghigliano, Lei. Vivian Maier
Orecchio acerbo, 32 pagine, 15 euro

Un oggetto può prendere la parola? E può sapere tutto di noi? Una penna, un quaderno, un aspirapolvere, un portacipria, una teiera parlano di noi e a volte per noi. Ma niente è paragonabile alla Rolleiflex che Vivian Maier si porta dietro ovunque. Quella macchina fotografica è un suo prolungamento, sono i suoi occhi. Ed è proprio la macchina fotografica a prendere la parola in Lei di Cinzia Ghigliano.

La Rolleiflex ci descrive Vivian Maier, una tata che quando aveva del tempo libero (a partire dagli anni cinquanta) se ne andava a spasso per la città fissando tutto sulla pellicola. Nell’obiettivo di Vivian entravano bambini, lattai, vagabondi, artisti di strada, operai, autisti, maestre. Un mondo bianco, nero, meticcio. Un mondo che Vivian inquadra con grande precisione e con affetto.

Vivian Maier ha scattato quelle fotografie per se stessa, mai per un pubblico. Non ha mai esposto. Anzi chi la conosceva ignorava questa sua passione. Il suo nome è diventato famoso solo di recente, quando sono state scoperte le scatole (comprate a un’asta di oggetti abbandonati) che contenevano i rullini e le pellicole con le sue fotografie. Vivian Maier ha saputo fermare il tempo in un abbraccio color seppia e in questo libro viene svelato il mistero della sua arte.

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