14 aprile 2016 13:33

Le piante che sono in fiore in queste settimane, più o meno avanti a seconda della latitudine in cui si trovano, sono spesso del genere Prunus: lo sono tra le altre il pesco, il ciliegio, l’amarena, l’albicocco, il mandorlo, il susino e anche il sakura giapponese. La fioritura delle specie di questo genere, che l’uomo ha moltiplicato infinitamente per varietà e diffusione, è il fenomeno naturale che sancisce l’arrivo inequivocabile della primavera per un bel pezzo di mondo.

In alcuni casi queste fioriture corrispondono anche alla stagione in cui ricomincia a piovere dopo l’inverno o dopo l’estate, a seconda dell’emisfero. I fiori delicati dei prunus temono la pioggia e il vento, e la caducità della loro bellezza è parte del fascino. Il termine francese antico proignier invece è l’origine del verbo potare in inglese, cioè prune. Anche se le due parole sono solo casualmente molto simili, Prune è un gioco dove si potano pruni, ed è perfetto per questi giorni.

Uscito lo scorso luglio per iOs e in ottobre per Android, e quindi alla sua prima primavera, Prune è il prodotto delicato di un programmatore abituato a lavorare in contesti che non prevedono troppe delicatezze. È ormai uno schema tipico: il lavoro dei grandi giochi tripla A, dove centinaia di programmatori sono impegnati sullo stesso progetto per alcuni anni, con livelli di specializzazione potenzialmente alienanti, spinge alcuni di loro a coltivare parallelamente progetti opposti. Prima lo fanno come passatempo, per staccare gli occhi da un piccolo dettaglio di un gioco bellico in prima persona da rifinire per mesi, o dall’animazione di un gesto di una simulazione sportiva, ma se l’idea si di sviluppa bene diventa qualcosa di condivisibile.

Prune. (Dr)

Dalla monotonia del lavoro collettivo vengono sempre più spesso perle di creatività individuale esplosiva: Vander Caballero per staccare dal lavoro svolto per Army of two ha realizzato l’allegoria della sua infanzia con un padre alcolizzato e violento, cioè lo splendido Papo & yo; Sean Murray ha concepito il visionario No man’s sky (ne parleremo presto) perché non ne poteva più dei giochi di guida cui lavorava. Prune è opera di una persona sola, il programmatore del Wisconsin Joel McDonald, già parte della squadra di sviluppo di Wolfenstein e Call of duty, ed è un gioco piccolo e semplice cui giocherete in due modi diversi.

Lo scopo del gioco in Prune è la fioritura di un ramo di ciliegio, per ottenere la quale è necessario fargli raggiungere la luce del sole. L’albero quindi va potato mentre cresce, usando il dito sullo schermo come fosse una lama, così che l’energia recuperata grazie alla potatura spinga i rami verso la luce. Quando si ottiene il risultato sperato, si ha la possibilità di fotografare l’albero e i fiori prima di passare allo schema successivo. Non succede sempre, ma a volte l’effetto è quello di certe stampe giapponesi con la palla del sole stagliata nel cielo, il profilo della montagna scuro, pochi particolari che costituiscono un equilibrio tra pieno e vuoto che svuota la mente e riempie gli occhi.

Prune. (Dr)

La musica dell’architetto sonoro Kyle Preston contribuisce a questo effetto inebriante, insieme alla pulizia delle linee e all’eleganza dell’insieme. Il tempo non è una variabile rilevante, per esempio, e non ci sono punteggi. Ci sono delle variazioni e degli ostacoli che si presentano mentre si gioca, come dei livelli in cui una sorta di calamita mobile attira i rami da una parte, e manovrandola li si spinge a superare gli ostacoli dando al tronco una forma molto tortuosa. Poi c’è il vento che può piegare o spezzare i rami, e il sole gigante che brucia e avvelena il tronco se viene toccato.

Dopo aver finito Prune la prima volta, ci si torna come forma di passatempo che non ha le caratteristiche tipiche di molti giochi: non eccita ma calma, non spinge a fare di più ma a fare qualcosa di più bello. Anche a chi non gioca mai con il telefono può capitare di volersi rilassare facendo qualcosa di diverso dalla lettura e dal vagare sui social. Prune funziona con bambini e vecchi di qualsiasi genere e cultura. Alcuni degli alberi fioriti sono anche solo belli da guardare mentre oscillano al vento; le loro foto si possono condividere con le persone care.

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