01 dicembre 2015 21:00

1. Cesare Picco, Love enigma
In questo brano del nuovo album Original sin, questo pianista, curioso cronico e voluttuoso sperimentatore, si fa in due: con una mano passeggia su un organo elettrico Wurlitzer, del 1975, che produce note calde e avvolgenti da amore soul, e con l’altra esplora i misteri inespressi di uno strumento concepito due secoli prima, star dell’intero lavoro: il clavicordo, precursore del pianoforte. E perfetto per risuonare nel cinema delle suggestioni di Picco: David Lynch corretto Bach, scenografie di Fornasetti, barock exotica & fantasia.

2. Newton Faulkner, Human love
Colpo di fulmine britannico: trent’anni appena compiuti, percussore di chitarre, creatore di ballate gentili, prima era un ragazzotto capace di farsi notare per la chioma e la cover di Teardrop dei Massive Attack. Ora è cresciuto, ha perso i dreadlock ma non il vizio delle cover, e firma un album nuovo (Human love), pieno di idee e belle canzoni di pop adulto, tra lo Sting più riflessivo e l’inafferrabile Gotye. Style, il mensile del Corriere della Sera, l’ha messo sulla cover del nuovo numero (full disclosure: chi scrive fa parte di quella redazione, e ne è lieto).

3. Livia Ferri, Love
Tra i coup de cœur di stagione c’è anche questa novella Laura Marling romana che canta amori tosti e vita combattiva in ballate energiche, anglofone e a rilascio graduale fino all’uscita (il 30 novembre) di un album dal bel titolo: A path made by walking. Spesso adotta un tono assertivo e deciso, ma si fa più trasognata nell’accostarsi a sentimenti belli: Happy, Gratitude, Love. Un gioco di arpeggi, vocalizzi e sospiri, duettando con se stessa, la cantautrice ci restituisce, meglio che altri altre volte, la portata di un sentimento complicato assai.

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Questa rubrica è stata pubblicata il 27 novembre 2015 a pagina 92 di Internazionale, con il titolo “Loveolution”. Compra questo numero| Abbonati

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