03 maggio 2016 20:23

1. Paolo Baldini, Boom (Wah da da deng)
Gran sound system, da Pordenone a Kingston. Il passo lo fa sembrare breve, ma il producer Baldini (Mellow Mood, Tre Allegri Ragazzi Morti) ha impiegato un paio di mesi per installarsi in un locale della capitale giamaicana con il suo carico di mixer, tastiere, macchinari e riddim. E suonare, manipolare, far cantare i talenti locali (come Hempress Sativa, rara donna lead vocalist), e poi produrre sul campo il suo potente nuovo album DubFiles at Song Embassy, Papine, Kingston 6. Come il mixtape di un dj del posto, autentico, strabordante, da appassionati veri.

2. Almamegretta, Curre core
“Jamaica aroma” pure qui, nel pezzo del 1994 o giù di lì di Raiz & co. ripescato per il nuovo album Ennenne, in cui insieme all’überproduttore Adrian Sherwood i grandi chef del melting pot partenopeo tornano a far ribollire carne e spezie delle loro ricette migliori, dal dub alla sceneggiata, dall’afro sound al canto dei vicoli, da Nino d’Angelo al rapper Lucariello, dall’attrice della nuova stagione di Gomorra al buon vecchio groove di Napoli Centrale. E to’, c’è pure Paolo Baldini (al basso) in questo ritorno che gronda anima, ritmo, centralità napoletana.

3. Prince, Forever in my life
Nel capolavoro Sign o’ the times (1987) era un pezzo di soul sintetico minimalista da tre minuti, incisivo e poco appariscente; nel favoloso tour di quell’album diventava un neo­gospel di undici minuti con Prince capobanda alla chitarra acustica. Emblema del puro talento di questo funky/sexy Mozart di Minneapolis: mai più visto nessun altro così. Incrociare durante l’adolescenza, tra metà e fine anni ottanta, il suo periodo più scintillante tra dischi e concerti fu un regalo, un’energia positiva che rimarrà associata alle cose belle della vita, per sempre.

Questo articolo è stato pubblicato il 29 aprile 2016 a pagina 88 di Internazionale, con il titolo “Kingston, Napoli, Minneapolis”. Compra questo numero| Abbonati

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it