11 maggio 2017 13:11

Anni fa, e talvolta ancora oggi, gli studiosi e gli analisti occidentali e arabi indicavano una o due cause all’origine dei problemi del Medio Oriente e delle società arabe. Oggi siamo meno ingenui e sappiamo che ogni paese arabo è diverso, ma possiamo individuare dei terreni e dei fatti che hanno segnato la storia dell’intera regione. Ecco qui cinque “fantasmi” storici, che ancora ci perseguitano, e ci aiutano a capire il caos odierno del mondo arabo.

  1. Il primo è il fantasma di Napoleone Bonaparte, che guidò l’invasione dell’Egitto nel 1798 dando il via a oltre due secoli di continua interferenza militare straniera in tutto il mondo arabo. Questa tendenza ha toccato nuove vette negli ultimi sei anni in Siria, dove diverse potenze regionali e globali sono attivamente in guerra, direttamente con i loro eserciti oppure usando contingenti militari “per procura” locali. Due secoli di interferenze militari e politiche sono sfociati in guerre interne e regionali, facendo aumentare le spese militari e riportando i paesi arabi in condizioni disastrose ogni pochi decenni.
  2. Poi ci sono i fantasmi di Theodor Herzl e di Arthur James Balfour, rappresentanti del conflitto secolare tra sionismo e arabismo che ha rallentato la ricerca di sviluppo, diritti e stabilità dell’area. Lo sviluppo nazionale dei diversi paesi è stato subordinato alle necessità di guerra, dando il sopravvento ai regimi militari, e ritardando lo sviluppo di democrazie pluralistiche guidate da civili. Poiché il conflitto è emerso in contemporanea con le lotte arabe per l’indipendenza di un secolo fa, lo scontro tra sionismo e arabismo è stato considerato come una lotta molto più ampia e antica che oppone le forze di dominazione straniere alle lotte di liberazione nazionale. Non sorprende che la causa palestinese sia sostenuta da persone di tutto il mondo arabo e anche oltre.
  3. Arriviamo al fantasma di Mustafa Kemal Ataturk, il soldato ottomano diventato padre della moderna Turchia che offrì un modello di stato-nazione laico in Medio Oriente. Il modello non ha funzionato molto bene nel mondo arabo, perché non ha mai pienamente fornito ai suoi cittadini i servizi materiali e politici che questi si aspettano dal loro stato. La maggior parte degli stati arabi è sull’orlo della frammentazione e della guerra civile, oppure l’unità del territorio è appannaggio di governi autoritari che li tengono insieme con la forza, negando ai cittadini i loro diritti politici.
  4. Dall’Egitto si staglia il fantasma di Gamal Abdel Nasser: la sua rivoluzione del 1952 ha lasciato in eredità apparati militari che arrivano al potere attraverso i colpi di stato. In Iraq, in Egitto, in Siria, nello Yemen, in Libia, in Algeria, in Tunisia, in Somalia e altrove hanno trasformato i loro paesi in vuoti relitti che sono oggi i principali fornitori di terroristi e profughi al mondo.
  5. Gli ultimi sono i fantasmi di Margaret Thatcher e di Ronald Reagan. Con il loro liberismo smodato promosso all’inizio degli anni ottanta hanno dato vita a una forma di globalizzazione economica che considera la mobilità finanziaria e i profitti più importanti dei diritti dei lavoratori e del benessere dei cittadini. Quest’onda globale ha fatto presto a prevalere nella politica di molti paesi arabi. I governi autoritari dell’area non hanno mai sviluppato una politica economica seria, diversificata e produttiva e dunque sono stati incapaci di resistere alle pressioni di liberalizzare le loro economie in favore del capitale globale. I risultati sono più che evidenti. Oggi molti paesi arabi sono incapaci di soddisfare le necessità elementari dei loro cittadini, e disperatamente dipendenti dalle elargizioni finanziarie di paesi amici e d’istituzioni finanziarie internazionali. Nel frattempo assistono al deteriorarsi dell’istruzione e del mercato del lavoro, ormai dominati da illegalità, povertà e crescenti disparità economiche.

Ci sono naturalmente molti altri elementi che hanno definito la nostra regione negli ultimi due secoli, come l’impatto del petrolio, tassi di natalità molto alti e problemi ambientali. Ma questi cinque fantasmi, che incarnano tendenze più ampie, mi sembrano utili per leggere i fenomeni più importanti e spiegare perché la nostra regione è oggi così violenta e instabile. È inoltre impossibile separare ciascuno di questi elementi. Essi formano un sistema intrecciato di forze nazionali, regionali e globali che, insieme, hanno impedito a qualsiasi paese arabo di passare dalla dominazione coloniale del diciannovesimo e del ventesimo secolo alla promessa di uno stato moderno, stabile, produttivo e realmente sovrano.

(Traduzione di Federico Ferrone)

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