16 giugno 2016 20:22

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Nessuno mi troverà
Di Egidio Eronico. Con Francesco Guerra. Italia, 2015, 75’

Questo film-documentario su Ettore Majorana, più che dare risposte al mistero della sua scomparsa, aiuta a conoscere meglio il fisico siciliano che nel 1938, a 31 anni, scelse di far perdere le sue tracce durante un viaggio in mare tra Napoli e Palermo. Lo fece perché era angosciato dalle implicazioni della fisica nucleare con la bomba atomica, come si sarebbe detto più tardi? Per il film non è questa la risposta.

Attraverso varie tecniche e fonti, dalla graphic novel ai filmati dell’istituto Luce e alle testimonianze di storici e fisici, tra cui il nipote, Ettore Majorana jr, si passa in rassegna tutto ciò che può aver influenzato la sua decisione. Nessuna pista viene ignorata, né il suicidio, né un possibile ritiro in convento. Unico nuovo spunto, la borsa di studio a nome di Majorana, voluta dalla famiglia nel 1939, un anno dopo la scomparsa, da leggere come conferma della sua morte, una circostanza a cui finora si è dato poco rilievo.

Il film si apre con un uomo avvolto dal fumo, quasi metafora dei misteri che lo circondano. Un uomo che dicono “fosse un eccentrico visionario, (…) genio della statura di Galileo e Newton, (…) dotato di quello che nessuno ha, ma sprovvisto di quello che normalmente hanno tutti gli altri, ovvero il semplice buonsenso”.

Questo articolo è stato pubblicato il 10 giugno 2016 a pagina 88 di Internazionale, nella rubrica Italieni. Compra questo numero | Abbonati

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