13 maggio 2015 20:06

Anche lontano dai voti, dalle pagelle e dagli scrutini, la politica riesce a innescare le proteste e le lamentele di una piazza che ha molte sfumature di malumore nei confronti della scuola che conosciamo e che non è come la vorremmo.

Il giorno dopo lo sciopero generale, è uscito in libreria Un’altra scuola. Diario verosimile di un anno scolastico di Giovanni Accardo. Un testo con aneddoti su professori e alunni, tensioni e proteste. Il diario di una scuola qualsiasi e che per questo vuole essere diversa, che punta sulla curiosità individuale e non solo su voti e test Invalsi. Una scuola pubblica, modello 2015, lontana dai sospiri sfiduciati e dalla rassegnazione.

Una scuola fatta da professori veri, avvincenti, stimolanti, determinati e capaci di destare l’interesse che fa nascere il piacere dello studio, in grado di affrontare un mare d’insidie, politiche e burocratiche, in grado di aiutare studenti e famiglie talvolta in difficoltà.

Una voce divertente, autentica e solitaria che racconta la paziente-scuola un attimo prima che finisca nelle mani dell’ennesima riforma che la vorrebbe curare. Un invito a creare le premesse di una scuola spinta dalla sana curiosità intellettuale e dal pensiero individuale sia degli insegnanti sia degli alunni i quali, più di quanto si pensi, fanno parte dello stesso lato della medaglia.

Una scuola vera, che va avanti per vocazione e non solo grazie a fredde graduatorie. Il libro è una raccolta di voci dai corridoi e dalle sale professori, di colleghi docenti meno scontati di quanto s’immagini. È il racconto – fatto con talento e ironia – di una scuola lontana dai luoghi comuni e di cui si parla poco. Forse perché è vicina alla realtà.

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