01 ottobre 2015 12:05

Le Monde del 18 settembre ha aperto con un titolo a tutta pagina: “Le retour de la dictée quotidienne à l’école”. Il giornale ha annunciato così un’intervista con cui la ministra dell’istruzione Najat Vallaud-Belkacem ha presentato i nuovi programmi della scuola di base. Le Monde li ha illustrati con diversi altri articoli. Chi li legge o legge anche solo l’intervista fatica a trovare menzioni del dettato e trova invece molte altre indicazioni interessanti.

I programmi sono nati da un lungo lavoro: una commissione ha predisposto quasi due anni fa un primo testo, lo ha messo in discussione tra gli insegnanti, ha raccolto consensi e molte critiche, ne ha tenuto conto (a cominciare dallo stesso stile dell’esposizione) elaborando il testo definitivo. Le scuole hanno un anno di tempo per cominciare ad attuarlo. Più che novità ci sono rafforzamenti.

La ministra sottolinea con competenza l’importanza del calcolo mentale, della storia e della conquista di un sicuro possesso della lingua. Questo è un obiettivo centrale dell’intera educazione e tutti gli insegnamenti devono concorrervi. Gli alunni devono parlare molto, fino a saper esporre in ordine argomenti complessi, ma devono anche leggere e scrivere molto, ogni giorno, come complemento continuo di ogni esperienza di studio e apprendimento. E poiché il francese scritto è quasi un’altra lingua rispetto al parlato la capacità di raccordo va rafforzata anche con dettati e letture ad alta voce.

Questa rubrica è stata pubblicata il 25 settembre 2015 a pagina 100 di Internazionale, con il titolo “Non solo dettato”. Compra questo numero | Abbonati

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