24 dicembre 2015 14:59

Dal 1965 Ef, Education first, si è specializzata nell’organizzare corsi di lingue portando gli studenti fuori della loro area linguistica nativa grazie a una rete di quattrocento scuole sparse nel mondo. Si va da corsi vacanza per ragazzi a corsi aziendali, da corsi generali per adulti a corsi per particolari diplomi o per l’accesso all’università. Lingue insegnate: inglese, francese, spagnolo, tedesco e cinese. Da cinque anni ai corsi si accompagna la produzione di un rapporto sullo stato delle conoscenze dell’inglese in molti paesi del mondo, settanta nel 2015. Il rapporto, curato da Kate Bell, è disponibile in rete, così come i test.

Ef, diversamente da Eurobarometer o dall’Istat, non lavora sulle autovalutazioni di un campione rappresentativo delle varie popolazioni, ma osserva attraverso un esame in rete il grado di conoscenza della lingua tra adulti (novecentomila nel 2014) che l’hanno studiata o la stanno studiando e accettano di sottoporsi a domande di vario livello. Ogni esaminato ottiene un punteggio e contribuisce alla media nazionale.

Si va dagli oltre settanta punti di Svezia, Paesi Bassi, Danimarca, agli oltre sessanta di Finlandia, Slovenia, Estonia, Polonia e (sorpresa) Portogallo; agli oltre cinquanta di vari paesi europei tra cui l’Italia, che è preceduta da Romania e Spagna ma (altra sorpresa) precede la Francia, quartultima in Europa, e la Russia; fino ai poco più di quaranta punti di Libia, paesi caucasici e africani, arabi, sud-orientali.

Questa rubrica è stata pubblicata il 18 dicembre 2015 a pagina 111 di Internazionale, con il titolo “L’inglese di chi lo studia”. Compra questo numero | Abbonati

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