11 febbraio 2016 10:35

Una nuova sigla circola nel mondo scolastico francese: Cnesco, acronimo del Conseil national d’évaluation du système scolaire. Il Cnesco, istituito nel 2013, funziona dal 2014. È un agile organismo direttivo rinnovabile ogni sei anni, composto da due deputati e due senatori scelti dalle camere e da cinque rappresentanti della scuola e del mondo della ricerca educativa pedagogica, psicologica, socioeconomica. Svolge le sue attività aggregando ricercatori e istituti di ricerca educativa anche stranieri (Canada, Cina).

A Le Monde (25 gennaio) la presidente, la sociologa Nathalie Mons, sottolinea l’indipendenza del Cnesco rispetto al ministero, garantita da legge e composizione mista, ma anche dal bilancio delle entrate che solo per metà sono ministeriali. Il Cnesco ha già all’attivo o in corso ricerche mirate su singoli temi critici per i quali presenta rapporti conclusivi al governo e al pubblico: mescolanza etnica, persistenza di diseguaglianze, ripetenze, problemi di apprendimento della matematica, lingue straniere. Annualmente prepara un rapporto generale sullo stato dell’istruzione.

Innovative sono le conférences de consensus che si sviluppano in un anno circa attraverso incontri successivi: chi si iscrive riceve e discute inizialmente dossier informativi su una questione, poi li approfondisce, elabora modifiche e infine sintesi finali anche propositive. Ricerca e divulgazione appropriata creano punti fermi per il pubblico e per possibili politiche governative.

Questo articolo è stato pubblicato il 5 febbraio 2016 a pagina 86 di Internazionale, con il titolo “Consenso informato”. Compra questo numero | Abbonati

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