16 gennaio 2016 12:48

Mentre continua la battaglia per liberare il resto della provincia di Ramadi, due nuovi fronti si sono aperti a Baghdad e a Bassora. Per reagire alla sconfitta subita a Ramadi, i jihadisti del gruppo Stato islamico (Is) hanno voluto dare una sanguinosa prova di forza. Alcuni attentatori suicidi hanno tentato di prendere decine di ostaggi in un supermercato a Baghdad Al Jidida (Nuova Baghdad), che a dispetto del nome non è affatto nuova ma un povero quartiere sciita nel sud della capitale. Almeno cinque persone sono morte e 13 sono rimaste ferite. Il governo ha chiuso tutte le vie di accesso a Baghdad come misura precauzionale contro altri attacchi dell’Is.

Sul secondo fronte, nel sud del paese, il pericolo non viene dai jihadisti ma dalle milizie sciite, che hanno occupato la strada per Bassora per rivendicare più autonomia nei loro affari, compreso il contrabbando con l’Iran.

Entrambi i fronti rischiano di diventare ancora più caldi in futuro. La sconfitta dell’Is a Ramadi e l’eventuale liberazione di Mosul non significano che le altre città irachene siano ormai al sicuro. L’ultimo attacco a Baghdad dimostra che il gruppo potrebbe cambiare strategia e tornare a compiere attentati terroristici nei centri più importanti.

Dopo le vittorie contro i jihadisti, le milizie sciite non hanno nessuna intenzione di deporre le armi e tornare alla vita civile. Creeranno potentati locali e combatteranno tra loro e contro il governo centrale. Il premier Haidar al Abadi farà bene a non sottovalutare queste due minacce.

(Traduzione di Gabriele Crescente)

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