14 dicembre 2016 12:51

Come un fantasma del passato, l’artista musulmana Marina Jaber, 25 anni, è apparsa per le strade di Baghdad a bordo della sua bicicletta a capo scoperto con un grande sorriso di sfida. Tutti la guardavano con stupore, come se non sapessero se fossero svegli o stessero sognando.

Marina non l’ha fatto per scioccare ma per sfidare i tradizionalisti creando il movimento “Io sono la società” (sottinteso “non solo i conservatori”). Molti utenti dei social network si sono scambiati le sue foto e le reazioni sono state molto varie. Secondo Al Arabiya, la sua pagina Facebook è stata condivisa 141 volte e più di tremila persone hanno cliccato “mi piace” nelle cinque ore successive alla pubblicazione delle prime foto.

La pagina Baghdad al Adhamiya ora ha più di 950mila like, a testimonianza della sua popolarità. Alcuni commenti sono incoraggianti e lodano il coraggio di Marina, che ha esercitato il suo diritto ad andare in giro in bici per le trafficatissime strade di Baghdad. Altri hanno criticato il suo pericoloso tentativo di rompere con le tradizioni di una società islamica conservatrice, dove il 70 per cento delle donne si copre la testa con il velo. Alcuni hanno perfino chiesto che fosse arrestata.

Una settimana dopo la sua prima apparizione, il movimento si è espanso. Una trentina di ragazze, quasi tutte della stessa età di Marina, tre delle quali indossavano l’hijab, ha organizzato una manifestazione in bicicletta in via Abu Nuwas, nel centro di Baghdad. Sono andate in giro per un’oretta. Il loro movimento si chiama “Siamo la società, siamo la realtà”.

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