02 ottobre 2014 07:00

La Germania ha deciso di aiutare i curdi iracheni con la consegna di armamenti. In mancanza di una partecipazione diretta ai bombardamenti aerei al fianco di Francia e Regno Unito, Berlino ha scelto di contribuire in questo modo alla lotta contro lo Stato islamico. Il problema è che il viaggio delle armi è stato considerevolmente rallentato da problemi logistici.

Uno dopo l’altro, gli aerei che avrebbero dovuto trasportare le armi si sono rivelati in panne. Tra una serie infinita di problemi di trasporto, la Germania ha scoperto lo stato disastroso delle sue forze armate. Soltanto 42 dei 109 aerei da combattimento Eurofighter (a cui è stato addirittura scoperto un difetto di fabbricazione), 38 degli 89 caccia Tornado e 10 dei 31 elicotteri Tigre sono realmente pronti a decollare, mentre gli altri sono in stato di manutenzione o riparazione.

Dopo lo scandalo provocato a inizio settembre da un articolo dello Spiegel sul degrado delle infrastrutture civili, il paese scopre un’altra realtà sconfortante. Le difficoltà dell’esercito tedesco, comunque, non sono un fatto isolato in Europa.

In Italia soltanto il 15 per cento degli elicotteri militari è utilizzabile. Nel Regno Unito appena 40 aerei da combattimento su 170 sono pronti al decollo. In Francia la situazione peggiora di anno in anno: nel 2013 era disponibile soltanto il 40 per cento degli apparecchi dell’esercito, contro il 60 per cento del 2008 e il 65 per cento del 1997.

La verità è che l’Europa non ha una difesa degna di questo nome. Senza una pianificazione comune, gli eserciti nazionali vedono la loro potenza diminuire drasticamente, mentre i governi tagliano i bilanci militari nel disperato tentativo di far quadrare i conti. È un atteggiamento comprensibile, perché difficilmente si verificheranno scioperi nelle caserme e questo tipo di tagli non scandalizza l’opinione pubblica dei paesi europei, spiccatamente pacifista e incline a credere che non esistano reali minacce per la sua sicurezza.

Le cose però non stanno esattamente così. La determinazione della Russia in Ucraina nasce anche dal fatto che Mosca pensa che l’Europa non abbia i mezzi per lanciare un’offensiva militare, anche perché in meno di due anni il bilancio militare russo sarà superiore a quello di Germania e Francia messe assieme. Nel frattempo le spese militari della Cina crescono esponenzialmente, e il caos in Medio Oriente dimostra che l’Europa non è al riparo dai pericoli. Le difficoltà della Germania non riguardano solo Berlino. È un problema europeo.

(Traduzione di Andrea Sparacino)

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