29 settembre 2014 15:36

Per le star di Hollywood e i turisti giapponesi venire a sposarsi in Italia è una grande passione. Se non una vera e propria ossessione.

Negli scorsi anni celebrità del calibro di Tom Cruise, Sofia Coppola, Kate Moss, Kanye West e Justin Timberlake hanno deciso di convolare a nozze proprio nel nostro paese. E gli ultimi due in ordine di tempo sono stati Neil Patrick Harris, tra le altre cose protagonista del telefilm How I met your mother, e George Clooney, tra le altre cose protagonista del telefilm E.R.

Neil Patrick Harris e George Clooney. (Corbis, Ap/Lapresse)

Nonostante siano stati celebrati entrambi in Italia, però, tra i due matrimoni c’è una fondamentale differenza.

Forse la differenza sta nel fatto che Neil Patrick Harris stava già insieme alla sua metà da dieci anni, mentre George Clooney l’ha incontrata da poco? Sì, ma non solo.

Forse la differenza sta nel fatto che alle nozze di Neil Patrick Harris c’erano anche i suoi due bambini mentre George Clooney non ne ha ancora? Sì, ma non solo.

Forse la differenza sta nel fatto che il matrimonio di Neil Patrick Harris è stato officiato dalla brillante regista di sit-com Pam Fryman mentre gli ospiti di George Clooney si sono beccati la predica di Veltroni? Sì, ma non solo.

La principale differenza è che il matrimonio di George Clooney è valido, mentre quello di Neil Patrick Harris no. Il motivo? Perché lui ha sposato un uomo e George Clooney una donna.

Sono sicuro che a un certo punto qualcuno a Neil Patrick Harris deve averglielo accennato: “Ehm… ma tu lo sai che in Italia due uomini non si possono sposare, vero?”.

Ma lui e suo marito preferivano rinunciare ai loro diritti civili piuttosto che ai cipressi e alle colline dell’Umbria, e quindi sono andati avanti lo stesso. E come dargli torto? Tanto quando sono tornati in California hanno messo tutto in regola in breve tempo.

Il problema si presenta per gli omosessuali che non sono celebrità e che devono sposarsi in Italia perché in Italia ci abitano. Nessuno chiede la chiesa piena di fiori, e al limite anche dei cipressi si potrebbe fare a meno. Basterebbe solo un po’ di civiltà da parte delle nostre istituzioni.

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