11 marzo 2014 14:00

“Escalation di violenza nella crisi tailandese”, abbiamo scritto nello scorso numero, a pagina 26. Leggendolo, qualcuno in redazione ha avuto un brivido: era proprio necessario usare una parola straniera in un titolo?

La domanda da farsi forse dovrebbe essere: escalation è davvero una parola straniera? Certo, lo sanno tutti che è inglese, ma tutti la usano, quindi ormai fa parte della nostra lingua. Se ci è entrata, si vede che serviva. Escalation è più breve di “intensificazione” o “aumento progressivo” e, come in inglese, funziona bene quando è riferita a fenomeni negativi, dalla violenza alla criminalità, dalla guerra al razzismo.

Non preoccupatevi: non ci sarà un’escalation di parole straniere su Internazionale. Però a quelle entrate nell’uso è difficile rinunciare. Molte sono insostituibili: come potremmo raccontare ogni settimana cosa succede nel mondo senza parlare di computer, leader, email, social network, first lady, murales, best seller, dépliant? Quando l’alternativa c’è, cerchiamo di usarla. Se invece una parola straniera suona ancora un po’ esotica, lo segnaliamo scrivendola in corsivo. Poi sarà l’uso che ne facciamo tutti a decidere il suo destino. A proposito, avete letto l’articolo a pagina 94 dello scorso numero? Il profilattico del futuro si chiama condom.

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