22 luglio 2014 09:00

1. Femme, Fever boy

Se vuoi un toy boy comprati un cane, sembra essere il messaggio subliminale del video electro-pop-fashionista di questo aspirante tormentone estivo. Grezzo e sofisticato al tempo stesso, come un surf rock dai bassi sporchi per una squadra di nuoto pronta per Vogue. Lei si chiama Laura Bettinson, viene da Rugby ed è entrata nei giri giusti. Ritmo rudimentale, urla da college, tre donne in costume da bagno e uno sciampo canino. Fare il toy boy per procura è al di sotto della dignità di un rhodesian ridgeback, comunque.

2. M’Barka Ben Taleb, Sotto ‘o cielo ‘e Paris

S’era notata con Raiz e Nun te scurda’ in Passione, documentario visionario di John Turturro sulla musica di Napoli. Ora torna con l’album Passion fruit e punta spigliata sulla parlata partenopea e tunisina, passando a inglese, francese e italiano quando vuole. Cresciuta nel giro Senese-Esposito-Bennato, si fa affiancare da nomi vecchi e nuovi (salvo scaricare i toy boy nella cover di Guaglione). Quando lascia perdere Grace Jones e i remake di pezzi impareggiabili e si concentra sui vicoli tra Toledo, il Marais e il Maghreb è pure bravissima.

3. Anna Calvi feat. David Byrne, I’m the man that will find you

In tema di donne di polso e di caviglia questa cantante brit è ormai una certezza: nessuno è in grado di calzare Louboutin e imbracciare Telecaster con altrettanta padronanza, emettendo per giunta onde vocali che spaziano da Julee Cruise a Siouxsie (passando per Morricone e rock ‘n’ roll). È una guitar heroine fatta e finita, insomma, e sia detto a suo onore che si misura con un repertorio poco piacione, anche nel suo ultimo ep, Strange weather. Ah, comunque lei come toy boy usa David Byrne. No, per dire.

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