07 aprile 2014 12:30

Il 5 aprile in Afghanistan si sono svolte le elezioni presidenziali, che rappresentano il primo passaggio di consegne democratico della storia del paese. Il presidente Hamid Karzai, che ha guidato il paese dall’invasione statunitense nel 2001, non ha potuto partecipare in quanto ha già avuto i due mandati concessi dalla costituzione.

Oltre sette milioni dei dodici milioni di elettori hanno votato, nonostante le minacce di attentati contro i seggi. I taliban hanno dichiarato di avere compiuto oltre mille attacchi durante le operazioni di voto, ma secondo gli osservatori le violenze sono state molto inferiori al previsto.

Lo spoglio delle schede durerà molti giorni perché dai seggi più remoti le urne potranno essere portate via solo a dorso d’asino. I risultati provvisori dovrebbero essere annunciati entro il 24 aprile. I candidati avranno tempo fino al 27 aprile per fare ricorso contro brogli e altre irregolarità, come la scarsità di schede che ha impedito a migliaia di elettori di votare.

Il 14 maggio dovrebbero essere pubblicati i risultati definitivi. Se nessuno dei candidati favoriti - gli ex ministri degli esteri Abdullah Abdullah e Zalmai Rassoul e l’ex ministro delle finanze Ashraf Ghani Ahmadzai - avrà ottenuto più del 50 per cento dei voti al primo turno, il ballottaggio tra i due più votati si terrà il 28 maggio. In questo caso il nuovo presidente potrebbe non entrare in carica prima di ottobre.

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