14 ottobre 2015 15:41
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Tutte le persone infettate dal virus hiv dovrebbero ricevere subito la terapia antiretrovirale, senza aspettare di sviluppare l’aids. È la nuova raccomandazione dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), secondo cui anche chi è ad alto rischio d’infezione dovrebbe ricevere il trattamento in via preventiva.

Queste linee guida modificano le precedenti, che suggerivano invece di aspettare la manifestazione della malattia. La decisione si basa su nuove sperimentazioni cliniche, che mostrano un beneficio nel trattamento precoce. Attualmente ricevono la terapia contro il virus 15 milioni di persone, contro i 28 milioni che ne avrebbero bisogno. Con le nuove raccomandazioni il numero di persone che dovrebbero ricevere il trattamento sale a 37 milioni.

Secondo l’Oms, le nuove direttive potrebbero contribuire a prevenire 21 milioni di morti e 28 milioni di nuove infezioni entro il 2030. Tuttavia, per raggiungere questo traguardo, i malati devono poter accedere ai test e alle terapie. L’obiettivo finale è la fine dell’epidemia di aids entro il 2030, con un obiettivo intermedio nel 2020.

In Italia, secondo l’Istituto superiore di sanità, ci sono attualmente tra le 115mila e le 145mila persone che vivono con l’infezione da hiv. Nel 2013, solo il 24,1 per cento delle persone a cui è stato diagnosticato l’aids ha eseguito una terapia antiretrovirale prima della diagnosi di aids. Inoltre, “tra il 2006 e il 2013 è aumentata la proporzione delle persone che arrivano allo stadio di aids conclamato ignorando la propria sieropositività, passando dal 20,5 per cento al 68,2 per cento”.

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