27 febbraio 2016 12:10

La quasi totalità degli incidenti di auto dipende dal comportamento della persona al volante. Spesso i guidatori sono distratti, oppure troppo agitati o emotivamente scossi per guidare in modo sicuro.

Uno studio ha filmato il comportamento di oltre 3.500 persone alla guida. I ricercatori del Virginia Tech Transportation Institute hanno seguito i volontari per tre anni, per oltre 50 milioni di chilometri negli Stati Uniti. Il team guidato da Thomas Dingus ha montato sui veicoli videocamere e sensori, registrando dati come la posizione gps dell’auto, la velocità, l’accelerazione, la distanza dalle altre auto, ma anche la direzione dello sguardo del guidatore e la presenza di alcool nell’abitacolo.

Nel corso del test sono avvenuti 905 incidenti di una certa gravità. Il team ha scoperto che nell’88 per cento degli incidenti era presente un errore, la distrazione o una condizione compromessa del guidatore.

  • La distrazione. Secondo lo studio, le persone erano distratte per il 52 per cento del tempo di guida, una condizione che aumentava il rischio di incidente di due volte. In particolare, l’uso del cellulare rappresentava il 6,4 per cento del tempo di guida e aumenta il rischio di incidente di 3,6 volte. La distrazione più comune era invece l’interazione con un passeggero, che però faceva aumentare il rischio di incidente solo di poco. Se però si interagiva con un bambino seduto sul sedile posteriore, il rischio di incidente diminuiva. Ballare sul sedile al ritmo della musica è risultato essere un comportamento innocuo.
  • Codice della strada. Gli errori e il mancato rispetto del codice della strada caratterizzavano il 5 per cento del tempo di guida, ma aumentavano il rischio di incidente di 18 volte. Il comportamento più rischioso era il non rispetto del diritto di precedenza, con un aumento del rischio di 936 volte. Tuttavia, si tratta di un comportamento raro: rappresenta lo 0,01 per cento del tempo di guida. Lo stesso si può dire per le frenate improvvise o per gli errori che derivano dall’inesperienza del guidatore. Un’altra categoria è quella dell’eccessiva velocità e della guida aggressiva, che rappresentava il 4 per cento del tempo di guida e aumentava di 11 volte il rischio di incidenti. La velocità eccessiva era il comportamento più comune in questa categoria.
  • Condizioni del guidatore. Le condizioni non ottimali del guidatore erano relativamente rare, presenti per il 2 per cento del tempo di guida. Nel complesso, aumentavano di 5 volte il rischio di sinistro. A sorpresa, la guida in stato di ebrezza era un evento molto sporadico, presente solo nello 0,08 per cento del tempo. Tuttavia, era una condizione pericolosa: aumentava di 36 volte il rischio. Più comune era la fatica, presente per l’1,6 per cento del tempo, che aumentava il rischio di 3,4 volte. Secondo lo studio pubblicato su Pnas, anche le emozioni eccessive come rabbia o estrema tristezza giocano un ruolo. Presenti per lo 0,22 per cento del tempo, aumentavano di dieci volte il rischio di incidente.

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