27 marzo 2016 17:48

Negli ultimi trent’anni le condizioni di temperatura e umidità hanno influenzato la maturazione dell’uva in modo diverso dal passato. Due ricercatori statunitensi, Benjamin Cook ed Elizabeth Wolkovich, hanno preso in esame otto zone di produzione del vino per le quali erano disponibili i dati storici della vendemmia. Le serie erano quasi del tutto complete fino al 1800 e in alcuni casi fino al 1600. Nello studio, pubblicato sulla rivista Nature Climate Change, sono state incluse l’Alsazia, la zona di Bordeaux, la Borgogna e la Champagne, in Francia, e la regione del lago di Ginevra, in Svizzera.

In genere le annate migliori sono prodotte quando la vendemmia è precoce, cioè negli anni caratterizzati da primavere umide, estati calde e un fine di stagione molto secco. I ricercatori hanno scoperto che dopo il 1980 la raccolta dell’uva è stata in media anticipata di dieci giorni. Inoltre, si è perso il legame tra la vendemmia precoce e il tempo secco. Ultimamente, a causa dei cambiamenti climatici, l’uva matura precocemente anche in presenza di tempo umido.

I ricercatori pensano che i cambiamenti climatici non elimineranno l’importanza dei fattori tradizionali, come il terreno, il vitigno, il modo di coltivazione e la tecnica di vinificazione. Tuttavia, questi fattori dovranno essere usati in presenza di condizioni climatiche mutate.

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