29 ottobre 2016 13:05

Non è mai esistito il paziente zero, l’uomo che avrebbe portato il virus hiv negli Stati Uniti. Per anni molti hanno considerato l’assistente di volo canadese Gaétan Dugas l’iniziatore dell’epidemia nel paese nordamericano. Uno studio pubblicato su Nature assolve Dugas.

Michael Worobey e colleghi hanno esaminato oltre duemila campioni di sangue raccolti negli anni settanta, appartenenti a uomini omosessuali. L’analisi del dna ha permesso di isolare otto ceppi del virus in campioni del periodo 1978–1979. Poiché i ceppi virali sono diversi l’uno dall’altro, i ricercatori hanno dedotto che in quel periodo il virus era già diffuso negli Stati Uniti e aveva anche cominciato a mutare.

Secondo l’analisi genetica, il virus sarebbe arrivato dall’Africa nei Caraibi verso il 1967 e da lì sarebbe stato importato a New York verso il 1971. Il virus sarebbe arrivato a San Francisco intorno al 1976.

All’inizio degli anni ottanta alcuni studi in California cominciarono a stabilire un rapporto tra un tipo di cancro legato all’hiv, il sarcoma di Kaposi, e il comportamento omosessuale. Tra i pazienti venne inserito Dugas. Poiché Dugas viveva fuori dello stato, venne considerate il paziente “O”, per indicare “Outside of California”. La “O” divenne “zero” nel libro And the band played on di Randy Shilts, nel quale si identificava Dugas come il paziente zero, cioè la prima persona ad essere stata infettata e quella che avrebbe diffuso il virus nel paese con la sua intensa attività sessuale. In realtà, il virus era già presente da anni negli Stati Uniti.

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