27 marzo 2017 17:14

Anche per i pappagalli l’umore “allegro” è contagioso. Raoul Schwing e colleghi hanno studiato i pappagalli kea della Nuova Zelanda. Questi pappagalli, della specie Nestor notabilis, hanno abilità cognitive molto sviluppate, possono emettere richiami di varia natura e giocano con gli altri membri della specie.

I ricercatori hanno deciso di studiare gli individui selvatici che vivono nell’Arthur’s Pass national park. A questo scopo hanno osservato il comportamento dei pappagalli, giovani e adulti, mentre diffondevano in playback i versi usati dai kea per cominciare una fase di gioco. Secondo i ricercatori, quando ascoltavano i versi, i kea cominciavano a giocare tra loro.

Nel complesso, i richiami registrati portavano a un aumento dell’attività di questo tipo. I versi avevano quindi uno specifico significato sociale, quello di trasmettere la disposizione al gioco. Questo comportamento è stato osservato solo in alcuni mammiferi, per esempio negli scimpanzé e nei ratti. È anche presente negli esseri umani, per esempio nella risata “contagiosa” dei bambini. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Current Biology.

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