Il premier Matteo Renzi ha annunciato un contributo di 8 miliardi di euro da parte dell’Italia nel piano di investimenti dell’Unione europea previsto dal presidente della Commissione Jean-Claude Juncker.

Il 6 marzo il presidente francese Hollande aveva annunciato che la Francia avrebbe investito 8 miliardi, la Germania ha promesso 5 miliardi di euro in aggiunta ai 10 miliardi per le infrastrutture entro il 2018. La Spagna investirà 1,5 miliardi di euro. I contributi dei paesi europei permetteranno di finanziare i progetti selezionati nel quadro del piano di Juncker, per una somma totale di 315 miliardi di euro. Afp

Il presidente francese François Hollande ha annunciato che la Francia investirà 8 miliardi di euro nell’ambito del piano del presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, che prevede la creazione di un nuovo fondo per gli investimenti strategici (Efsi) con lo scopo di mobilitare 315 miliardi di euro nel biennio 2015-2017.

Questa settimana la Germania ha promesso 5 miliardi di euro supplementari, quattro mesi dopo l’annuncio di 10 miliardi di euro di investimenti per le infrastrutture. A febbraio la Spagna ha promesso 1,5 miliardi di euro attraverso dei cofinanziamenti di progetti. Afp

Come prevedibile, il piano di investimenti da 315 miliardi in tre anni presentato il 26 novembre al Parlamento europeo dal presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha suscitato parecchia delusione, spingendo l’economista francese Eric Heyer a sottolineare che “tre moltiplicato zero fa sempre zero”. Leggi

Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha aperto il discorso al parlamento europeo presentando un piano di investimento da 300 miliardi di euro per far ripartire l’economia dell’Unione.

Al centro del programma quinquennale c’è un fondo europeo da 21 miliardi di euro per gli investimenti strategici finalizzato a stimolare la crescita e il lavoro. Il fondo dovrebbe essere usato come fonte di finanziamento per indurre le banche a investire capitali fino a 15 volte superiori alla somma iniziale. In questo modo si alleggerirebbe la pressione sui governi nazionali. Bbc