Rigettate in via definitiva le accuse contro la presidente argentina nel caso Alberto Nisman

Qualche giorno prima di morire in circostanze misteriose, il magistrato Alberto Nisman aveva accusato Cristina Fernández di essere coinvolta nel depistaggio delle indagini sul coinvolgimento dell’Iran in un attentato contro il centro ebraico di Buenos Aires del 1994.

Rigettate in via definitiva le accuse contro la presidente argentina nel caso Alberto Nisman

La giustizia argentina ha rigettato in via definitiva la denuncia contro la presidente Cristina Fernández de Kirchner nel caso legato alla morte del magistrato Alberto Nisman. La presidente era stata accusata di aver coperto il coinvolgimento dell’Iran nell’attentato contro il centro ebraico di Buenos Aires del 1994, che causò la morte di 85 persone.

La denuncia era stata presentata da Alberto Nisman il 14 gennaio, quattro giorni prima della sua misteriosa morte. Già rigettata da diverse istanze giudiziarie, oggi è stato il procuratore della corte di cassazione, Javier de Luca, a respingere l’accusa perché “non costituisce reato”, aprendo così la strada all’archiviazione.

Confermata l’archiviazione delle accuse contro la presidente argentina

Un tribunale di appello argentino ha deciso di confermare il verdetto emesso il 26 febbraio che chiedeva l’archiviazione delle indagini contro la presidente Cristina Fernández nel caso legato alla morte del magistrato Alberto Nisman. Due giudici su tre hanno votato per respingere l’appello presentato dall’accusa, stabilendo che non è stato commesso alcun crimine.

La presidente era stata accusata di aver coperto il coinvolgimento dell’Iran nell’attentato contro il centro ebraico di Buenos Aires del 1994 e in cui morirono 85 persone. La denuncia era stata presentata da Nisman il 14 gennaio, quattro giorni prima della sua misteriosa morte avvenuta qualche ora prima della sua testimonianza davanti al parlamento. In seguito alla morte di Nisman, il procuratore Gerardo Pollicita aveva deciso di proseguire le indagini. Ora potrebbe rivolgersi a un’altra corte d’appello oppure alla corte suprema. Reuters

Le analisi indipendenti su Alberto Nisman confermano l’ipotesi dell’omicidio

Analisi indipendenti richieste dalla famiglia di Alberto Nisman hanno dimostrato che il procuratore trovato morto nel suo appartamento il 18 gennaio è stato assassinato. Lo ha annunciato la sua ex moglie in una conferenza stampa, dichiarando che le analisi smentiscono l’ipotesi del suicidio.

Le autorità argentine non hanno ancora pubblicato i risultati completi dell’autopsia sul corpo di Nisman, ritrovato con un proiettile in testa il giorno prima della testimonianza davanti al parlamento sul presunto coinvolgimento del governo in un piano per coprire il ruolo dell’Iran nell’attentato contro il centro ebraico di Buenos Aires, avvenuto nel 1994 e in cui morirono 85 persone. I dettagli delle analisi forensi resi noti finora avevano avvalorato l’ipotesi del suicidio. Reuters

Presentato l’appello contro la decisione di archiviare le accuse a carico della presidente argentina

Il procuratore Gerardo Pollicita ha presentato appello contro la decisione del giudice Daniel Rafecas di archiviare l’inchiesta sulla presidente Cristina Fernández, accusata di aver coperto il coinvolgimento dell’Iran nell’attentato al centro ebraico di Buenos Aires del 1994, in cui morirono 85 persone. Il procuratore Pollicita aveva deciso di proseguire l’indagine avviata dal procuratore Alberto Nisman, trovato morto nel suo appartamento il 18 gennaio, alla vigilia della sua testimonianza davanti al parlamento. Reuters, Clarín

Respinta la denuncia contro la presidente argentina Cristina Fernández

Un giudice federale ha respinto la denuncia contro la presidente argentina Cristina Fernández presentata dal magistrato Alberto Nisman il 14 gennaio, quattro giorni prima della sua misteriosa morte. Cristina Fernández era stata accusata di aver coperto il coinvolgimento dell’Iran nell’attentato contro il centro ebraico di Buenos Aires del 1994 e in cui morirono 85 persone. Secondo il giudice, non ci sono elementi per procedere, ma le motivazioni della decisione non sono ancora state rese note.

Il procuratore Gerardo Pollicita aveva deciso di portare avanti l’indagine avviata da Nisman, trovato morto nel suo appartamento il 18 gennaio, alla vigilia della sua testimonianza davanti al parlamento. Pollicita potrebbe fare appello contro la decisione del giudice. Clarín, Afp

In Argentina approvato un progetto di legge per sciogliere i servizi segreti

Il congresso argentino ha approvato un disegno di legge per sciogliere i servizi segreti nazionali. Nella camera bassa del congresso i voti a favore sono stati 131 e i contrari 71. Il provvedimento, passato al senato, prevede che gli attuali servizi segreti siano sostituiti con una nuova agenzia federale che renderà conto al congresso.

La proposta è stata presentata il mese scorso dalla presidente Cristina Fernández, in seguito alla morte di Alberto Nisman, il magistrato che indagava sull’attentato contro il centro ebraico di Buenos Aires, avvenuto nel 1994 e in cui morirono 85 persone. La presidente ha accusato un ex agente segreto di aver fornito informazioni fuorvianti a Nisman per screditare il governo, sospettato di aver preso parte a un piano per coprire il coinvolgimento dell’Iran nell’attentato, in cambio di accordi commerciali con il paese.

L’opposizione ha denunciato la possibilità che la nuova agenzia possa commettere gravi irregolarità a causa della mancanza di controllo. La legge inoltre è considerata un modo per distogliere l’attenzione dalla misteriosa morte di Nisman. La presidente invece ha sostenuto la necessità di riformare i servizi segreti, che hanno mantenuto la stessa struttura che avevano durante il regime militare finito nel 1983. Bbc

Migliaia di persone in piazza a Buenos Aires per ricordare Nisman

Migliaia di persone hanno partecipato a un corteo a Buenos Aires, in Argentina, per ricordare il procuratore Alberto Nisman, trovato morto in casa sua il 18 gennaio, un mese fa. La manifestazione è stata convocata dai familiari di Nisman e dai colleghi del procuratore che chiedono di chiarire le circostanze della morte dell’uomo che stava indagando sull’attentato contro un centro di cultura ebraica a Buenos Aires, avvenuto nel 1994. Il pubblico ministero accusava la presidente argentina Cristina Fernández di aver insabbiato il coinvolgimento dell’Iran nell’attentato nel quale furono uccise 85 persone e più di duecento rimasero ferite, in cambio di favori commerciali ed economici da parte di Teheran. Bbc, El Clarín

La presidente argentina formalmente accusata di aver ostacolato la giustizia

La presidente argentina Cristina Fernández è stata formalmente incriminata per aver ostacolato la giustizia. Un nuovo procuratore ha convalidato l’accusa formulata dal magistrato Alberto Nisman prima di morire. Cristina Fernández è accusata di aver coperto il coinvolgimento dell’Iran nell’attentato contro il centro ebraico di Buenos Aires del 1994 e in cui morirono 85 persone. Insieme alla presidente sono stati incriminati il ministro degli esteri, Héctor Timerman, l’attivista e politico Luis D’Elía e il deputato Andrés Larroque.

Il procuratore Gerardo Pollicita porterà avanti l’indagine avviata dal magistrato Alberto Nisman, trovato morto nel suo appartamento il 18 gennaio, alla vigilia della sua testimonianza davanti al parlamento. Afp, el Clarín

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