Nuove proteste a Hong Kong dopo l’annuncio del regolamento per le elezioni del 2017

Secondo le linee guida preparate dal Comitato permanente del congresso nazionale del popolo cinese, i candidati dovranno essere esaminati da una commissione di Pechino prima di presentarsi alle elezioni

Otto arresti durante nuove proteste per la democrazia a Hong Kong

Otto persone sono state arrestate a Hong Kong in seguito agli scontri tra polizia e manifestanti per la democrazia. Le tensioni sono riprese in seguito all’annuncio del governo delle nuove linee guida per le elezioni del 2017, che prevedono l’intervento della Cina sulla selezione dei candidati. La polizia ha usato manganelli e spray urticante per disperdere decine di manifestanti che stavano cercando di bloccare il traffico nel distretto di Mong Kok, uno degli epicentri della protesta del movimento di disobbedienza civile Occupy central, che ha mobilitato migliaia di persone tra settembre e dicembre.

I leader degli studenti hanno annunciato nuove proteste contro quella che hanno definito una “falsa democrazia”. I manifestanti vogliono che la Cina conceda alla regione una maggiore autonomia e libertà nell’elezione del chief executive, il capo dell’amministrazione locale, prevista per il 2017.

Nuove proteste a Hong Kong dopo l’annuncio delle riforme politiche

Il governo di Hong Kong ha annunciato il nuovo piano di riforme politiche, che include il regolamento per le prossime elezioni generali che si svolgeranno nel 2017.

Secondo le linee guida, preparate dal Comitato permanente del congresso nazionale del popolo cinese, i candidati dovranno essere prima esaminati da una commissione di Pechino. Solo dopo aver passato la selezione potranno presentarsi alle elezioni. L’annuncio di questo regolamento, nell’agosto del 2014, aveva portato migliaia di attivisti in piazza per diversi mesi, riuniti nel movimento di Occupy central. Secondo i manifestanti il processo di selezione permetterebbe a Pechino di eliminare i candidati non voluti e non rispecchia il principio di suffragio universale. La Cina ha ripetutamente dichiarato che non ci saranno concessioni a questa decisione.

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