27 agosto 2014 14:54

Il regista Alejandro González Iñárritu a Venezia, il 27 agosto 2014. (Tony Gentile, Reuters/Contrasto)

Oggi al Lido di Venezia si è aperta ufficialmente la Mostra del cinema. Già ieri però ci sono state alcune proiezioni mentre qua e là intorno ai vari palazzi del festival (il Casinò e il Palazzo del cinema) si lavorava alacremente per piantare gli ultimi chiodi. Inizialmente sono rimasto colpito soprattutto dal fatto che la corsa in vaporetto dalla stazione al Lido costa sette euro. Immagino però che sia un prezzo competitivo, anche prendendo in considerazione l’idea di nuotare.

Ho visto un solo film, alle 22, Metamorphoses del francese Christophe Honoré che fa parte della sezione Giornate degli autori. Il regista, nato nel 1970, non è un novellino e forse dalla sua versione delle Metamorfosi di Ovidio ci si poteva aspettare di più.

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In un’ambientazione contemporanea, al limite tra banlieues e campagne, un gruppo di giovani attori recita non troppo convinto i vari personaggi mitologici descritti da Ovidio (Giove che arriva su un tir, Giunone, Europa che fa sega a scuola, Bacco con il canne mozze, Mercurio, Argo, Orfeo e altri - vale la pena di citare Tiresia con gli occhialoni alla Stevie Wonder, ma invece Cadmo qual era?) accompagnati da tanta musica classica e un paio di pezzi rock. Non sarebbe giusto nei confronti di Honoré citare altri registi che si sono cimentati con il mito greco. Ma questo film sembra più una tesi di laurea. L’idea può starci, ma qualche sforzo in più sarebbe stato apprezzato.

Oggi ci sono diversi film importanti in programma. Tre per tutti. Il film di apertura, Birdman di Alejandro González Iñárritu, The president di Mohsen Makhmalbaf e The look of silence, il documentario di Joshua Oppenheimer, seguito ideale di The act of killing. Non sarebbe male riuscire a vederli tutti.

Piero Zardo lavora a Internazionale ed è editor delle pagine culturali.

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