Apple

Tre colossi nel mirino

Il 25 marzo la Commissione europea ha aperto delle inchieste sulla Apple, la Alphabet (l’azienda che controlla Google) e la Meta (la proprietaria di Facebook e Instagram)... Leggi

La Commissione europea lancia indagini contro Apple, Alphabet e Meta

Il 25 marzo la Commissione europea ha lanciato indagini contro Apple, Alphabet (Google) e Meta (Facebook, Instagram) per presunte violazioni delle regole sulla concorrenza introdotte con il Digital markets act (Dma). Leggi

Il governo statunitense fa causa alla Apple per pratiche monopolistiche legate all’iPhone

Il 21 marzo il governo statunitense ha fatto causa alla Apple per pratiche monopolistiche legate all’iPhone. L’azienda è anche accusata d’imporre una serie di restrizioni agli sviluppatori di app. Leggi

Multa record per la Apple

Il 4 marzo l’Unione europea ha inflitto alla Apple una multa di due miliardi di dollari, sostenendo che l’azienda statunitense impone regole scorrette agli sviluppatori... Leggi

A chi appartiene la nostra eredità digitale

Sono in aumento i casi di persone che chiedono di accedere alle foto e ai messaggi dei familiari morti. Ma le grandi aziende tecnologiche fanno resistenza. Leggi

Previsioni un po’ forti e pessimistiche sulla tecnologia

Quest’anno sentiremo parlare spesso di veicoli elettrici dalle forme più strane, monopsonio, fotocamere non destinate agli esseri umani, sindacati legati alla gig economy, criptovalute. Leggi

L’Irlanda farà appello contro la decisione di Bruxelles di far pagare tasse arretrate alla Apple.
L’Irlanda farà appello contro la decisione di Bruxelles di far pagare tasse arretrate alla Apple. L’ha annunciato il ministero delle finanze di Dublino. La Commissione europea ha chiesto alla Apple di versare all’Irlanda 13 miliardi di euro di tasse arretrate, sostenendo che l’azienda ha beneficiato di un trattamento fiscale di favore.
Perché la Apple deve pagare 13 miliardi di tasse arretrate

La Commissione europea ha stabilito che la Apple dovrà restituire all’Irlanda 13 miliardi di euro perché ha beneficiato di aiuti di stato illegali sotto forma di sconti fiscali. Un video del Guardian spiega perché. Leggi

Gli Stati Uniti criticano la decisione della Commissione europea su Apple
Gli Stati Uniti criticano la decisione della Commissione europea su Apple. Secondo il ministero dell’economia di Washington, la decisione di far pagare all’azienda statunitense 13 miliardi di euro di tasse arretrate è “ingiusta”. Il 30 agosto Bruxelles ha stabilito che la Apple dovrà restituire a Dublino 13 miliardi di euro perché ha beneficiato di aiuti di stato illegali sotto forma di sconti fiscali in cambio della creazione di posti di lavoro. La Apple e l’Irlanda hanno dichiarato che faranno ricorso.
L’Unione europea mostra i muscoli con la Apple

Prima di tutto i numeri. Tredici miliardi di euro, una tassa enorme che la Commissione europea intende far pagare alla Apple, pur sempre poca cosa se consideriamo che la multinazionale non è mai stata tassata tra il 2003 e il 2014 sull’insieme delle sue operazioni nell’Unione e che oggi può contare su oltre 231 miliardi di liquidità. Leggi

Apple dovrà restituire all’Irlanda 13 miliardi di euro di tasse.
Apple dovrà restituire all’Irlanda 13 miliardi di euro di tasse. Dopo una lunga inchiesta la Commissione europea è giunta alla conclusione che i benefici fiscali goduti dall’azienda statunitense in Irlanda tra il 1991 e il 2007 sono aiuti di stato illegali. Apple dovrà quindi restituire più di 13 miliardi di euro al governo irlandese. È molto probabile che l’azienda californiana e il governo irlandese ricorreranno in appello contro la decisione della commissione.
Le azioni della Apple sono scese ai livelli più bassi da quasi due anni
Le azioni della Apple sono scese ai livelli più bassi da quasi due anni. I titoli della Apple sono scesi sotto i 90 euro, non succedeva dal 2014. E allo stesso tempo la Alphabet, la holding che controlla Google, è tornata a essere la più grande azienda statunitense per capitalizzazione, superando per la seconda volta in pochi mesi la Apple.
L’Fbi sbloccherà un altro iPhone per un caso di omicidio.
L’Fbi sbloccherà un altro iPhone per un caso di omicidio. Dopo quello del terrorista di San Bernardino, in California, la polizia federale aiuterà le autorità locali dell’Arkansas a decrittare un telefono della Apple e un iPod di due ragazzi, Hunter Drexler, 18 anni, e Justin Staton, 15 anni, accusati dell’omicidio dei nonni di quest’ultimo.
Finisce la disputa tra il governo degli Stati Uniti e la Apple.
Finisce la disputa tra il governo degli Stati Uniti e la Apple. Le autorità federali hanno lasciato cadere l’azione legale contro l’azienda informatica, che si rifiutava di decrittare l’iPhone di Syed Farook, l’autore della strage di San Bernardino del dicembre 2015. L’Fbi ha infatti trovato un altro modo per accedere ai dati contenuti nel telefono.
Il caso dell’Fbi contro la Apple in cinque punti

La polizia federale statunitense è riuscita a sbloccare il telefono di uno degli attentatori di San Bernardino senza l’aiuto della Apple. E ora ritirerà la sua azione legale contro l’azienda statunitense, intentata dal dipartimento della giustizia contro la società che si rifiutava di aiutare l’Fbi a sbloccare il cellulare usato da Syed Rizwan Farook. Leggi

L’Fbi ha trovato un altro modo per sbloccare l’iPhone di Syed Farook.
L’Fbi ha trovato un altro modo per sbloccare l’iPhone di Syed Farook. Le autorità federali hanno chiesto di cancellare un’udienza, prevista per oggi, nella battaglia legale che vede il governo degli Stati Uniti contro la Apple. L’azienda si rifiuta di decrittare l’iPhone di Farook, uno dei responsabili dell’attacco di San Bernardino, in California, del 2 dicembre.
Un giudice di New York dà ragione alla Apple sulla privacy.
Un giudice di New York dà ragione alla Apple sulla privacy. Il tribunale ha stabilito che l’azienda non è obbligata a sbloccare l’iPhone di un presunto trafficante di droga come ordinato dalla polizia. La sentenza può rappresentare un precedente nella battaglia della Apple contro l’Fbi, che chiede di decrittare il telefono del terrorista che ha ucciso 14 persone a San Bernardino, in California.
La Apple fa ricorso contro l’Fbi per il caso degli iPhone di San Bernardino.
La Apple fa ricorso contro l’Fbi per il caso degli iPhone di San Bernardino. L’azienda di Cupertino ha presentato ieri sera un appello formale contro l’ordine del tribunale federale, che chiedeva il permesso per decrittare l’iPhone di uno dei terroristi di San Bernardino. L’Fbi e la Casa Bianca sostengono che la richiesta vale solo per il telefono dei terroristi, ma la Apple ha obiettato che un software del genere “non esiste” e teme che il caso possa creare un precedente.
La lite tra l’Fbi e la Apple non riguarda un solo telefono

Il direttore dell’Fbi continua a ripetere che il conflitto in corso tra la sua agenzia e la Apple a proposito del telefono di un terrorista è solo questo: un conflitto su un telefono. Ma in realtà, l’iPhone 5c appartenuto a uno dei responsabili della strage di San Bernardino è solo uno dei telefoni in cui l’Fbi sta cercando di entrare. Leggi

Vittime della sparatoria di san Bernardino chiedono alla Apple di aiutare l’Fbi.
Vittime della sparatoria di san Bernardino chiedono alla Apple di aiutare l’Fbi. Il loro avvocato depositerà una richiesta in tribunale. La Apple ha contestato l’ordine del giudice di fornire all’Fbi l’assistenza necessaria per decrittare il cellulare dell’uomo che il 2 dicembre ha ucciso 14 persone in un centro per disabili in California.
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