Armi chimiche

Tutte le armi chimiche dichiarate in Siria sono state distrutte
Tutte le armi chimiche dichiarate in Siria sono state distrutte. Lo annuncia l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac), che si occupa di sorvegliare il processo di smantellamento. L’arsenale chimico siriano, composto di circa 1.300 tonnellate di materiale, “è stato distrutto al 100 per cento”, ha dichiarato un portavoce dell’Opac.
Ci sono le prove dell’uso di armi chimiche in Siria
Ci sono le prove dell’uso di armi chimiche in Siria. Gli esperti dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac) hanno confermato in un rapporto che il 21 agosto a Marea, una città a nord di Aleppo, è stato usato un gas fortemente urticante conosciuto anche come gas mostarda.
Il gruppo Stato islamico sta usando armi chimiche in Siria e in Iraq
Il gruppo Stato islamico sta usando armi chimiche in Siria e in Iraq. Lo ha rivelato alla Bbc una fonte statunitense, secondo cui il gruppo jihadista starebbe già fabbricando l’iprite, un gas fortemente urticante conosciuto anche come gas mostarda. Quattro attacchi sarebbero già stati condotti con questo tipo di arma nei due paesi.
Medici siriani negli Stati Uniti per denunciare l’uso di armi chimiche da parte del regime

Un gruppo di medici siriani interviene oggi davanti al congresso degli Stati Uniti per denunciare l’utilizzo di armi chimiche, e in particolare di bombe al cloro, da parte delle forze del presidente Bashar al Assad. La testimonianza dei medici sarà accompagnata da un dossier di prove raccolte dalla Syrian american medical society (Sams), un’organizzazione che gestisce 95 strutture sanitarie nel paese. Sono documentati 31 diversi attacchi con gas cloro tra il 16 marzo e il 9 giugno, compiuti lanciando barili bomba dagli elicotteri su zone abitate. Negli attacchi sono morte dieci persone e almeno altre 530 sono state ricoverate con sintomi da intossicazione. Il materiale include foto e video di adulti e bambini con problemi respiratori, che indossano maschere per l’ossigeno. Secondo la Sams, l’obiettivo degli attacchi con il gas cloro è di intimidire gli abitanti delle zone controllate dai ribelli.

Intanto è stata diffusa la notizia che l’esercito siriano ha attaccato il sobborgo di Duma, alla periferia di Damasco, con i cosiddetti “razzi elefante” uccidendo almeno 36 persone. La zona, roccaforte dei ribelli, è stata sotto l’attacco delle forze fedeli al presidente Bashar al Assad negli ultimi tre anni. I razzi, che devono il loro nome al caratteristico rumore che producono quando vengono lanciati, sono armi artigianali create montando il motore di un razzo su una testata più grande, in modo da aumentare la loro forza distruttiva riducendo la precisione del colpo. L’agenzia di stampa statale Sana ha riferito inoltre che due granate hanno colpito Arnous park, a Damasco, affollato per le compere in vista del mese sacro del Ramadan, che comincia domani 18 giugno. Nove persone sono morte e tredici sono state ferite.

Il governo siriano ha respinto le accuse di avere usato armi chimiche, vietate dal diritto internazionale. Il 6 marzo il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione che condanna l’uso del gas cloro come arma chimica nel conflitto siriano. Di recente sono state diffuse diverse notizie sul possibile sviluppo di armi chimiche da parte delle forze coinvolte nella guerra siriana, compreso il gruppo Stato islamico.

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