Lea Melandri

È una saggista, scrittrice e giornalista italiana. Durante gli anni settanta è stata attiva nel movimento delle donne

Storie e contraddizioni da superare nella giornata contro la violenza sulle donne

Il 25 novembre, Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, è una di quelle ricorrenze che si preferirebbe dimenticare o abolire, ma che al medesimo tempo ha il merito di rendere evidente la contraddizione di un fenomeno di durata secolare che, per essere portato a consapevolezza e assunto in tutte le sue profonde implicazioni politiche, ha bisogno di essere considerato un’“emergenza”. Leggi

L’eterno ritorno di patria, famiglia e autoritarismo

Quello che colpisce di due prospettive così lontane è la loro complementarità: da una parte il ritorno a forme di appartenenza autoritaria, sostenute da vincoli “naturali”, dall’altro lo smarrimento di una singolarità a cui sono state tagliate le radici. Leggi

Dietro al voto si nascondono le ambiguità del presente

Il risultato dell’ultima tornata elettorale dice di un bisogno di rinnovamento, ma non dice con chiarezza quale altra prospettiva si stia aprendo alla rappresentanza, o, più in generale, alla partecipazione intesa come impegno civile o agire politico. Leggi

Il femminismo preso in ostaggio dall’antipolitica

I successi di Marine Le Pen in Francia, di Beata Szydło in Polonia, di Frauke Petry in Germania, e le candidature per il Movimento 5 stelle di Virginia Raggi e Chiara Appendino a Roma e Torino, sollevano una domanda interessante: e se la scomposta maratona per l’emancipazione femminile passasse anche per il populismo? Leggi

La violenza sulle donne deve fare i conti con una nuova libertà femminile

La guerra mai dichiarata al sesso femminile, che ha segnato fin dal suo atto fondativo il dominio di una comunità storica di uomini, non poteva non lasciare tracce durature nella vita degli individui e delle società, nella cultura e nelle istituzioni della vita pubblica, nelle abitudini quotidiane e nella storia dei popoli. Leggi

Il corpo delle donne è ancora terreno di conquista per giudici e stupratori

In un processo come quello per lo stupro avvenuto alla Fortezza da Basso a Firenze è facilmente prevedibile che l’attenzione si sposti sulla vittima, sui dettagli della sua vita privata, sulla sua moralità, sul suo possibile consenso o sul contegno che può avere provocato i “peggiori istinti” dell’aggressore. Leggi

Cosa si nasconde dietro la difesa della famiglia tradizionale

La piazza piena di San Giovanni, in occasione della manifestazione del 20 giugno in difesa della famiglia tradizionale, non deve trarci in inganno: il cambiamento è già avvenuto e saranno proprio i figli, per la difesa dei quali padri e madri hanno deciso di manifestare, a viverlo con minori traumi e incertezze. Leggi

Vorrei un figlio, ma con chi lo faccio?

In tempi in cui tutto viene imputato alla crisi economica, alla disoccupazione, alla mancanza crescente di servizi sociali, leggere i dati dell’Istat sul calo delle nascite in Italia in chiave di relazione d’amore tra uomini e donne può sembrare un ripiegamento romantico, idealistico. Eppure l’amore c’entra, eccome. Leggi

Il piano contro la violenza sessuale è un’occasione mancata

Il piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere nasce dal lungo e paziente lavoro volontario dei centri antiviolenza. Oltre che dall’impegno di larga parte del femminismo per far uscire la violenza maschile contro le donne dal confinamento nei casi di cronaca nera, nella patologia, nelle conseguenze del degrado sociale e dell’arretratezza di culture straniere. Leggi

La mamma è il primo e l’ultimo tabù

Si dà il caso che il 10 maggio, festa della mamma, fosse anche il giorno natale della donna che mi ha messo al mondo e amato tanto da farmi studiare, nonostante la condizione economica della famiglia non lo permettesse. Ma il dono più grande e inaspettato da chi aveva conosciuto il destino femminile come dedizione e obbedienza al comando altrui, amore e maltrattamenti, era racchiuso in una frase impensabile in quell’epoca, in quella cultura contadina: “Stai libera!”. Leggi

Ricorrenze e ignoranza colpevole

Se qualcuno confonde la ricorrenza della liberazione, il 25 aprile, con la festa della donna, del papà o altre amenità, è molto semplice: vuol dire che nessuno gliel’ha raccontata. E ne abbiamo avuto testimonianza dalle interviste ascoltate in tv. Leggi

Perché siamo spettatori muti davanti alle stragi nel Mediterraneo

Non si sono mai fatte guerre, dichiarate o non dichiarate, senza che i cittadini fossero in larga parte o in qualche modo consenzienti. E quella che si sta svolgendo ormai da anni nel Mediterraneo – tra le coste italiane e la sponda nordafricana – non fa eccezione, anche se i morti giacciono in fondo al mare. Leggi

Contro l’8 marzo

Non sono pregiudizialmente contraria alle ricorrenze ma vorrei che, senza storpiarne o banalizzarne il significato, diventassero per tutti un momento di riflessione: ossia di riconoscimento degli interrogativi che vi sono connessi e delle aspettative di cambiamento che da lì si possono aprire. Leggi

La violenza sulle donne non è un’eccezione

Il dominio dell’uomo sulla donna si distingue da tutti gli altri rapporti storici di potere per le sue implicazioni profonde e contraddittorie. Leggi

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